venerdì 26 marzo 2010

Senza retorica: "Disoccupato"


È un disoccupato, vive di contraddizioni
È un treno passato, che non ripasserà
È un disoccupato, con le mani nelle tasche
È anche un po’ preoccupato, dal tempo che farà
È un disoccupato che non ha voglia di far niente
È un disadattato, un sinistroide
È un disoccupato, senza dubbi un alcolizzato
È un vento scontato, un ameboide

È un disoccupato come ce ne sono tanti
È un cane arrabbiato, un paranoico
È un disoccupato senza scopi né intenzioni
È un genio malato, un capocomico
È un disoccupato che la mamma non capisce
È un figlio drogato dalla retorica
È un disoccupato che anche il padre disconosce
È Sala Renato, inscritto a fisica

È un disoccupato con la testa fra le nuvole
È un canto stonato, dodecafonia
È un disoccupato sempre a caccia di pensieri
È un pregiudicato, oddio la polizia
È un disoccupato, qualche volta va a pescare
È un parcheggio violato, davanti al cinema
È un disoccupato con le mani nelle mani
È un bel po’ complicato, povera anima

È un disoccupato con il latte alle ginocchia
È un libro sfogliato, una vertigine
È un disoccupato che la gente non sopporta
È un pianto ammaestrato dalla raucedine
È un disoccupato e se ne infischia del progresso
È un certificato che mai e poi mai scadrà
È un disoccupato e vattelapesca cos’altro ancora
È un povero scemo in odore di santità

2007

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