martedì 23 marzo 2010

Corneliani Graffiti: "Jazz"


111. 11 SETTEMBRE

Stavo in università
Passeggiavo con Dafne
Mi piaceva Dafne
Tra noi c’era anche dell’altro
Telefonò Patroclo per dirle che c’era un film in tv
Con due grattacieli
Che crollavano su se stessi
Alla mia Y 10 la radio blaterava
Non credo parlammo
Per un paio d’anni
Restammo lì
Come acciughe?
Quando ripresi la strada di casa
Temetti il mondo
Che strano
Come non mai

112. ALEXIA

Alexia
Il tuo seno
È
Vistosamente più grande
I tuoi occhi
La tua scia
Chi sono
E dove vanno
Una storia sei
Un vento di primavera
Un può darsi
O forse
Un qualcosa
Di
Inoltre

113. LUMIERE

A quel tavolo
Lo stesso
Mio e tuo
Tuo e immagino
Mio
Silenzioso
Lumière

114. JUDO

Facevo judo
Chissà perché
Là dove crescevano le carote
Che il buon maestro Romano aveva
Seminato
Che profumo dell’alto ( )
Di Francesca Cereda
Di quel giorno in cui la neve
Cadde

115. ST

Prima uno
Poi l’altro
Poi l’altro ancora
Poi Sara
Beh, Sara
Hai detto niente
Sara
Lei sì che ci sa fare
A fare
Non va più al Ragno
No,
Forse perché quell’idiota l’ha mollato
Ma all’St per forza
E per soldi
Mica a battere ci va
Ma dai!
Che scoperta
Te la immagini Sara battere all’St?
Ma fammi il piacere
S come Sara
S come St
S come
Senza Sabor a mì dei Los Lobos non ci saprei stare all’St

116. BILLY JOEL

Billy Joel
Ricordo di averlo visto
Una volta
In occasione di un live di Bob Dylan a Milano
La sua altezza
Mi colpì oltremodo
Piuttosto
La sua bassezza
Quanto sarà stato alto?
1 metro?
Mezzo metro?
Mezzo millimetro?
Mezzo Amstrong?
Esagererò

117. LA LETTERATURA

È perché
La letteratura
Si sa
Cos’è
Che ci fa star bene
Che ci fa
Genuina
La sua essenza
Incontaminata
La sua anima
Incontaminata
La sua indecenza
Ebbene

118. LA STANZA

Era una stanza misteriosa
Si vedeva la luce filtrare
Ma non si capiva
Ciò che ci stava
Era una stanza di chissà quando
Di fianco a una stanza più grande e ben nota
Dove i nonni andavano a riposare
Avrei voluto raggiungerla
Così tante volte…
Un passaggio segreto

Là davanti a lei
Con la luce che entra
E che anche ora
Entra
Ancora

119. FABY

Quando dormi
Quando non dormi
Quando sorridi
Quando non sorridi
Quando parli
Quando parli
(Perché hai mai provato a non parlare?)
Quando guardi
Quando insegui una bicicletta nel buio della notte
Quando tutto
Quando il cielo, il cielo
Quando?
Quando ci sei
Anche quando non ci sei
Come oggi
Oppure
Quasi sempre

120. VENTO

No buono
No cattivo
No ricco
No povero
No intelligente
No stupido
No sano
No malato
Quando il vento soffia troppo forte

121. JAZZ

Insomma
Dire bene chi è lei
Non mi conviene
È lei
Punto
E punto
Perché è lei
Chi può affermare il contrario?
La sua età non conta
Forse nemmeno il suo cervello
È tutto jazz
Anche il suo cervello
È tutto jazz
È I wish you love
Di un figlio di puttana
La regina
La puttana
Chet Baker

122. NOTTE DI GENNAIO

Bello
La notte
L’atmosfera
Si respira
E il freddo con essa
Che si abbandona
Che ci stramazza
Che ci commuove
Che ci propone
Un valzer?
Probabilmente

123. ALICE

Alice guarda i gatti
E io guardo te
Il tuo respiro che si sente
Tu
Mentre il sole a poco a poco
Si avvicina
E il mio essere
La mia giornata in un bellissimo disegno
Eccola amore mio
È tua?
La sposa aspetta un figlio e lui lo sa
Alice
Il mio piccolo segreto
La mia prima e ultima
Infinita
Canzone

124. CLEOPATRA

Alla fine se n’è andata
Com’era giusto che fosse
Se n’è andata lontano
Com’era giusto che fosse
L’estrazione era diversa
Dalla mia
Lei che è stata il mio primo scampanellio
Il mio immenso…
Ora che…
E io sono nostalgico
Penso a chi e a che cosa senza un filo logicissimo
In uno specchio vedo lei
Nel mio specchio ci specchiamo
E siamo ancora noi per un istante
Infinito?
È tutto finito
Ora
Davvero
Buona fortuna Mediterraneo

125. IGOR

Igor Stravinsky
È un disco particolare?
Indubbiamente
O no…
C’è un’atmosfera anni Cinquanta

Come un vecchio film anni Cinquanta
Fuori il vento soffia come un forsennato
In camera
C’è Igor
Ma non disegnato
Come in quello scarabocchio di Pablo
Bensì reale
Entusiasmante
Beatamente
Schizofrenico

126. OUTSIDER

Io outsider del giornalismo
Io outsider della letteratura
Io outsider della musica
Io outsider della fotografia
Io outsider della botanica
Io outsider di destra e di sinistra
Non mi stupirei, un giorno
Di ritrovarmi outsider anche di me stesso!

127. JPS

Perché abbia sempre avuto un debole per JPS
Non ne ho la più pallida idea
Era un esistenzialista
E a me degli esistenzialisti
Non me ne importa granché
Ma c’erano con lui degli altri
Juliette per es.
Boris
Albert
C’era il Cafè de Flore
Diamine!
Il Cafè de Flore!
Non so se rendo l’idea
Eh?

128. SUMMERTIME

Ella e Louis
Fare l’amore
In un pomeriggio recente
In un piacevole passeggiare
Eccome si può
Eccome si deve
Eccome
Si conviene
Ad ogni opportunità
Incoscientemente?

129. FIORUCCI

Ore 19.20
Di un giorno di fine marzo
Seduto cincischio
E aspetto lei che guarda
Di qua e di là
Nel negozio di Fiorucci
In San Babila
A un tratto
Dalla radio
Spunta
It’s only rock ‘n Roll but I like it
E ho un fremito?
Una specie di ( )
Un brivido questo è
Certo
Fintanto che
Essere
Io
Sono

130. APRIL IN PARIS

April in Paris…
Come sarà mai aprile a Parigi
Con i suoi viali grandi
Con le sue foglie appena iniziate
Con i suoi essere stati
Parigi con il via vai
Del tempo
E della gente
In aprile
A Parigi
Si respira uno smog felice
Perché è così
Senza pretese
Che si fa il mondo
In poche righe di pentagramma
In un sussulto di anima e particelle sottili
In una voce di meglio
In un domani senza passato
In un passato presente
Al suo fianco
Al fianco di Billie Holiday
Ora
E per sempre

131. LES SYLPHIDES

Omar Sharif
Perché no?
Julie Christie
Perché no?
O la catena degli Urali
O una dacia
La dacia di Leone Tolstoj
Perché no?
Ma è così difficilissimo!
Come può non essere
Come non può…

Azzurro e lontano
Cirri e cirri
E
Lontananza
Come doveva essere quel giorno
Quel giorno in cui Chopin scolpì per chissà chi
Les Sylphides

132. L’ODORE DELLA CARTA

L’odore
Della carta
Di quella stampata
S’intende
Tipo
Corsera
Tipo
Boklet del cd Paris, New York
Quanto mi piace
L’odore
Quell’odore
Mm…
Yes

133. LAVORO

Perché Gianluigi non mi considera?
Ch’io sia troppo pretenzioso?
Ma no!
Perché!
Che noia però…
Che troia però…
Dover ogni giorno convivere con la paura
Di non avere i soldi
Per acquistare un ovetto Kinder

È un bel rompimento di scatole

Ma quand’è che un benefattore
Mi telefona per dirmi
Abbiamo bisogno di te?
Quando?
Non è così che succede a tutti gli altri?
Io cos’ho, il tifo?

134. THE LAST TIME I SAW PARIS

Bud Powell
Suona The last time I saw Paris
Ed io
Io ed un mio sé
Ascoltiamo

135. LA BATTERIA

Come si suona la batteria
Io lo so
Ma non sono un batterista
Sono un ciarlatano
La batteria è uno strumento
Innanzitutto
Il resto non conta molto
Come si suona la batteria?
Si suona con due bacchette
E con i piedi
Uno sul charlie
L’altro sulla grancassa
Presente Charlie Watts?
Ecco
Esattamente

136. MIRASOL

Sono ad Amsterdam
E fumo
Una sigaretta al mentolo
Laura Gaviraghi mi dà un bacio sulla guancia
E Lauretta mi accarezza il capo
C’è fuori dall’albergo
Un gran via vai di pecore
Dissoluzione
Eccomi qui
Con i soliti tiratardi
A contare le pecore
A bere
A sognare il paradiso
Come al Quartiere rosso
Quella volta che Diego
Mi impose di dare un’occhiata laggiù
E vidi ciò che vidi
Divertendomi come un matto

137. VINO ROSSO

Amici
Di bevute
Di vino rosso
Di sciocchezze
Di puttana malora
Di Jack Kerouac
Di accordi
E disaccordi
Di femmine
Trasognate
E rapite
Da un orgasmo
E forse
No
Solo
Prestate
A un sogno
Viviamo
Eccome se
Di vita
E di sapore
Di vino
E di vino
Di rosso
Come il vino
Sappiamo dunque chi è
La panettiera che regala a tutti il suo sorriso
In piazza della chiesa
O no?
E allora…

138. GEOLOGIA

Il reparto di geologia è avvolto dalle tenebre
Non c’è in giro un’anima viva
Eppure sono ancora lì i nostri tentativi
Di inventare la storia
Laddove il sole sorgeva discreto:
Assonnato ancora un po’ se ne stava
Prima di avvenire

Una vita è passata da allora…
O forse solo un tremolio di foglia?

Appoggiato a quella solita finestra
Guardo l’autunno dei bagolari
Il professor Cremaschi non si sa bene dove sia
Se sia tornato dalla Libia o meno
Dimentico di noi

139. AUTOGRILL

Amo gli autogrill
E la gente che vi passa
E i dialetti che si sentono
Diversi l’uno dall’altro
Amo gli autogrill
E le cameriere con le occhiaie profonde
Amo i cessi degli autogrill
Soprattutto
Al termine della minzione

140. IL PROFUMO DEI LARICI

Ah!
Il profumo dei larici di Klobestain
Ah!
Quanto mi manca
Ah!
Quanto vorrei essere là a Klobestain
Quanto lo vorrei
Con lei
E la sua veggenza
Inspiegabile
Quantomeno
Sacrosanta
Santità

141. LA CAMERA DEI NONNI

Un lettone
Certo
E la fotografia, vetustà
La tomana?
Ricami
E tessuti
Il pavimento
Ondulato
Inciampai

142. AUTORITRATTO

Giordano Panzarotti
Classe 1971
Dottore in scienze della comunicazione
Indossa:
Un paio di scarpe di suo fratello
Bucate
Un maglione di suo fratello
(Con uno squarcio nella manica destra
Provocato da una fiammata della stufa di nonna)
Una camicia di suo fratello con i bottoni così, così
Un paio di pantaloni fuori moda
Larghi e…
Un giubbotto
Imitazione del più prestigioso Woolrich
Possiede:
Un portafoglio regalatogli da Valentina anni or sono
Vuoto
Un conto in banca
(La Popolare di Milano, se non sbaglio)
Secco
Un cellulare senza credito
Una Y 10 del 1986
In riserva
Senza acqua, senza olio, senza…
Nel giorno della vigilia di san Valentino
Anno di grazia 2003

143. BUONANOTTE

‘Notte amico mio
Non essere triste
Che non devi
Dopotutto
È ancora l’estate del ‘94
Dai!
Guarda che magica notte che è oggi
I grilli cantano
E non c’è nessuno
Nemmeno un dio
Per niente disposto
A comprarci

144. SHOAH

Evidentemente
Del giorno della memoria
Chi è contro la shoah
Se ne disinteressa
Anche non evidentemente
Compreso quell’indefesso
Che è stato in cima all’Aconcagua
Cosa è andato a fare in cima all’Aconcagua
Se stasera non è qui?

E allora?
Perché non può darsi?

145. MA VAFFANCULO

Oggi
Ieri
Domani
Oggi ieri domani
Domani ieri oggi
Andiamo a mangiare da Mac?
No?!
E allora vaffanculo


146. FELLO

E dai
Come
Non ti ricordi
Sul vialone
Suonavamo la chitarra
Mauro la tromba
C’erano le stelle
Mi sembra
Mi sembra
Ci fossero
Le stelle
Eccome
Brillavano
Eccome
E tu
E lei
E lei piegata
Su
Tu

147. ROMEO HAD JULIETTE

Romeo had Juliette
Lou Reed
1989
Mentre assonnato
Sono
E mi chiedo
Qualcosa
Che non sai
Qualcosa su di te
Che vorrei e che non ho
Che vorrei e che ho
Ma di cui non mi rendo
Evidentemente?
Conto
Da fesso
Da presuntuoso
In giro per la stanza ricerco un po’ di te
E non lo trovo
E
… Niente
“Caught between the twisted stars the plotted lines the faulty map that brought Colombus to New York…”
Gennaio 2003
Stop

148. OTTOCENTO

C’è un lume
In quella casa
Che brilla
Che muore
Che il silenzio
Non compra
Fuori
Tace
Tutto
La foresta
Il cane
E l’universo tace
Senz’altro

149. LAURETTA

Non è accettabile
Questo tuo modo
Di comportarti
Adesso penso a Laura
A Lauretta
Come non puoi immaginare
Ora
Che tu
Sei
Chissà dove
Sparita

150. INVERNO

Fa freddo
E c’è umidità
Piove, forse
E l’umidità mi trafigge le ossa
Triste
Il lamento dei Sigur Ròs
Si leva
Come una stregoneria
Come un fardello troppo pesante
Come un’allegoria
Come un giudizio universale
Come la mancanza di te
Come la parafrasi di un sogno
Scusa
Se
Oggi
Ci sei
Di nuovo

151. JEANS

Ciao cameriere
È molto bella
La tua
Accompagnatrice
Ciao cameriere
Quando posso
Me la intasco
Quando posso
Quando non so
Io
Tu
E lei così, così
Effettivamente

152. MARTEDI SERA

M
Con la mia donna le cose vanno di m
Hai preso l’ultimo disco dei Pearl Jam?
Dio
C’è un pezzo che mi fa venire i brividi
Mamma mia che pezzo:
I am mine
Chi se ne frega se le cose con la mia donna vanno di m
C’è I am mine
C’è l’inciso di quella canzone che mi esalta di brutto
Che inciso
Incisore
Semmai

153. MOBY DICK

Egregio
Melville
Ti scrivo
Per dirti
Che dirti non so
Se non che
Tu
Ed io
Siamo molto simili
Vicini
Lontani
Diversi
Immortali
Moby Dick
Moby
Dick

154. NAPO

Napo
È un personaggio di Carlo Ambrosini
È un mio amico
Spesso ci fermiamo fuori la notte a parlare
E lui
Sempre…
Va beh
Anche a me piacciono gli insetti
Ma non come a lui
Ho dei coleotteri anch’io in camera
Un bel po’
Certi grossi
O grandi
Oppure
Le ali
Se non sono elitre
Se non sono chitinose essenze dello spirito
Ma fammi il piacere!

155. LUNA

Quattro di notte
Qualcuno ha esagerato con l’alcool
Siamo noi…

C’è una luna piena che giganteggia
Alta sull’orizzonte
E la retro della Y che non entra
E l’autogrill che non c’è
E siamo
Ancora
Noi
Come tutte le altre volte
Allegramente convinti
Della fusione fredda

156. SENEGAL

In Senegal ci andrei a vivere
Perché il Senegal è il Senegal
Laggiù la terra non è come le altre
Anche il sole
E le stelle
E la luna
Non sono come si vedono altrove
In Senegal sono
Qualcosa di più
Che entra nelle ossa
O ci è già?
Che divora
Buono, buono
Ma con una tal esasperazione…
Il Senegal
Il mio
Senegal
Il mio
mio

157. PABLO

Hello Pablo
Pablito
Dei miei stivali
Non hai mai sentito Greetings from Asbury Park
Non è vero?
Ahi, ahi, ahi!
Ma eri amico di Soutine
Non è vero?
E allora
Chi ci guadagna?
Chi?
Soutine
Springsteen
Guernica

Buongiorno Max
(Jacob)

2003

Nessun commento:

Posta un commento