mercoledì 24 marzo 2010

Senza retorica: "Campi di granoturco"


È una storia che ride, è una storia per me
È una storia soltanto, è tutto quello che c’è
È un motivo banale che ci sorprenderà
Quante nuvole in cielo, quanta neve cadrà
È una storia i tuoi occhi grandi proprio così
Tutto quello che vedi, tutto quello che è qui
È una storia speciale la tua semplicità
È una storia che neanche il tempo cancellerà

RIT. Che si fa però, quando non si può
Quando non ti basta confondermi un po’
Che si fa e perchè, quando non ce n’è
Quando le tue braccia son troppo per me

È un amore che amore e adesso è ancora di più
È un sorriso di aprile che sai far solo tu
È un intreccio di mani la tua genuinità
Quando parli non senti, quando senti chissà
Quante cose hai da dire, quante cose vorrei
Per il primo di maggio sai ti risposerei
Quante cose hai da fare, quante più non ce n’è
E gira girala ancora la tua ruota per me

RIT. Che si fa però, quando non si può
Quando non ti basta confondermi un po’
Che si fa e perchè, quando non ce n’è
Quando le tue braccia son troppo per me

È una storia di libri quello no va di lì
È una storia che a tratti che sembra quella film
Oggi il secco, domani il vetro, e poi si vedrà
Questo prato già alto chi mai lo taglierà
Bella come una vita, bella come sei tu
Campi di granoturco, un’altra gita a Temù
E questo capolavoro vieni è pronto papà
Mamma dice fai presto sennò si fredderà

RIT. Che si fa però, quando non si può
Quando non ti basta confondermi un po’
Che si fa e perchè, quando non ce n’è
Quando le tue braccia son troppo per me

2007

Nessun commento:

Posta un commento