domenica 11 aprile 2010

Short stories: "Lunga vita al Kasotto"


"Bello".
"Uno schifo".
"Non comprendi il suo fascino, la sua poesia".
"Mi fa vomitare".
"Preferivi le Scimmie?".
"Decisamente".
"Sei prevedibile".
"E tu uno snob".
"Amo confrontarmi con realtà estreme".
"Questa non è una realtà estrema. È la realtà di animali disadattati che non hanno voglia di fare niente. Che non hanno la più pallida idea di cosa voglia dire rimboccarsi le maniche e fare qualcosa di utile per la società".
"Non essere così drastico. Senza speranza. Pessimista".
"Non sono drastico. Sono solo un realista. Un uomo con i piedi ben saldi per terra".
"Dai entriamo a fare un giro".
"Non ci penso neanche".
"Non fare l'idiota. Siamo venuti a Milano per divertirci".
"Appunto. Per divertirci e non per intristire con questi manigoldi".
"Un paio di minuti".


"Da dove si entra?".
"Da là".
"Da dove?".
"Vedi quella scala?".
"Scherzi?".
"Non c'è altra via".
"Impossibile".
"Non avrai mica paura a scendere una scala?".
"Quella non mi sembra tanto sicura".
"È sicura, fidati".
"Non mi fido".
"Scendo prima io e poi ti dico".
"Scendi prima tu e poi io ti lascio lì".
"Allora vado".
"T'ho detto che non ne voglio sapere. Mai visto un locale dove per entrare bisogna scendere da una scala a pioli pericolante".
"Guarda me piuttosto di blaterare a vanvera. Metto un piede qui, l'altro qui, una mano qui, l'altra… vedi che tiene? Vedi che non succede niente?".
"Aspetta di arrivare fin giù".
"Quando arrivo ti tiro un fischio".
"La scala non è mica lunga 100metri. Non serve tirarmi un fischio".
"Eccomi arrivato! Sono giù! Dai muoviti!".
"Non vengo".
"La scala è sicurissima".
"Non è sicurissima".
"Te lo giuro, mi devi credere. La scala e i pioli sono più che sicuri".
"Se cado mi avrai sulla coscienza".
"Se cadi ti prendo al volo".
"Ci scommetterei".
"Hai visto che non è successo niente?".
"No. Però i pioli erano unti, arrugginiti… chissà quante mani luride li hanno afferrati. Quante suole sozze li hanno calpestati. Facevano veramente schifo".
"Sei il solito schifiltoso".
"Sei il solito rovina programmi".
"Era questo il nostro programma".
"Visitare una topaia?".
"Girare e vedere qualcosa di nuovo. Solo così si conoscono le ragazze".
"Infatti qui ne vedo tante".
"Non essere precipitoso. Siamo appena arrivati".
"È un buco. Se c'erano delle ragazze le avremmo già viste".
"Magari arrivano più tardi".
"In questa topaia non ci mettono piede".
"Ti hanno telefonato?".
"So come gira il mondo. Le donne vanno solo dove ci sono i soldi. E qui vedo solo immondizia, lattine vuote, scale pericolanti, suoli melmosi".


"Hei, ma che bella sorpresa! Suonano dal vivo!".
"Ci mancava solo questa".
"Non essere così drastico. Senza speranza. Pessimista".
"Non sono come dici. Sono realista. Se in una topaia del genere suonano, non oso immaginare la musica che ci aspetterà".
"Adesso chiedo a qualcuno".
"Cosa? Sei impazzito?".
"Cosa c'è di male?".
"Ti fidi di questi farabutti?".
"Perché no?".
"Perché sono dei drogati".
"Glielo leggi in faccia?".
"Minimo. Ti sembra gente sana? Con la testa sulle spalle? E un lavoro decoroso?".
"Spesso l'apparenza inganna".
"Guarda quello lì".
"Chi?".
"L'ingegnere che hai di fianco".
"Non sembra messo molto bene".
"Non riesce nemmeno a tenere gli occhi aperti".
"Avrà sonno".
"Uno che ha sonno non è ridotto in quello stato: non sbiascica, non ha difficoltà a mantenere la postura eretta, e non…".
"Chiedo a quello lì che sta sistemando le aste dei microfoni".
"Un'altra faccia da pesce lesso. Sembra un nazista".
"Solo perché è pelato?".
"Scusa, scusa il disturbo, non vorrei essere invadente ma… che musica fate?".
"Hardcore".
"Come?".
"Hardcore".
"Tipo?".
"Tipo quelli che hanno suonato prima".
"Sono arrivato adesso".
"Era comunque un gruppo hardcore".
"Ah, va bene, grazie".
"Allora? Che ti ha detto?".
"Che fanno musica hardcore".
"Come?".
"Hardcore".
"Tipo?".
"Tipo il gruppo che ha appena finito di suonare".
"Ma se siamo arrivati ora…".
"Lo so, però lui ha detto così".
"L'ho detto che era un nazista".
"Ma la vuoi finire con questa storia dei nazisti? Ti sembrano nazisti questi? I nazisti scrivono sui muri 'morte al fascio'? I nazisti appendono alle pareti le foto del Che? I nazisti appendono all'ingresso la scritta 'Vaticano, no grazie'?".
"Avranno le idee confuse".
"In che senso?".
"Tornavo a parlare del gruppo che si sta accingendo a suonare".
"Secondo me faranno qualcosa di molto simile all'heavy metal".
"Bella roba".
"Detto da te, scusa, ma mi vien da ridere".
"Cioè?".
"Da quando in qua ci capisci qualcosa di musica?".
"Ha parlato il professore".
"Ti assicuro che ci sono in giro degli ottimi metallari".
"Esempio?".
"Gli Iron Maiden".
"Mai sentiti".
"I Motorhead".
"Zero".
"I Metallica".
"Ah, questi li conosco".
"Meno male".
"Tu, però, il grande intenditore… non avere la più pallida idea di che cosa sia l'hardcore…".
"Un lapsus".
"Lapsus?".
"Lascia stare. Senti, mentre aspettiamo l'inizio del concerto, perché non ci prendiamo una birra?".
"In questo letamaio? Mi rifiuto".
"Il bancone ci aspetta".
"E quello lo chiami bancone?".
"Pittoresco, no?".
"Ci saranno i vermi nella birra".
"Vuoi chiamare la mamma?".
"Mia mamma non verrebbe mai in un luogo del genere".
"Tua mamma è una provinciale".
"Anche tu sei un provinciale".
"Non direi. Io sono di larghe vedute".


"Ciao".
"Ciao".
"Ci fai due birre?".
"Bella".
"Due birre".
"Ho capito".
"Grazie".
"Noi siamo privi di pregiudizi".
"Anche noi".
"Noi siamo per la libertà totale dell'individuo".
"Anche noi".
"Bella".
"Due birre".
"Ho capito fratello. Hai premura?".
"No, però… perché continui a dire 'bella' se non c'è qui nessuna ragazza?".
"È un modo di dire".
"Un modo di dire?".
"Noi siamo privi di pregiudizi. Abbiamo la mente libera da preconcetti. Chiunque può sedere alla nostra mensa. Chiunque può venire qui a suonare, bere, fare ciò che gli pare".
"Siete anarchici?".
"Anarchici? Che significa anarchici? Cosa intendi dire con anarchici? Sei uno sbirro?".
"Mio zio fa lo sbirro".
"Tuo zio fa un brutto mestiere".
"Senza sbirri nessuno rispetterebbe le leggi".
"Se ci fosse una coscienza civile non servirebbe rispettare le leggi".
"La coscienza civile è un'utopia".
"Allora dobbiamo lottare per conquistarla".
"Con l'anarchia?".
"Con il comunismo".
"Il comunismo è un termine obsoleto".
"La sinistra non morirà mai".
"Il comunismo però è un'altra cosa".
"Il comunismo è l'idea di una società dove non esistono i ricchi e nemmeno i poveri".
"I ricchi sono ricchi perché lavorano, i poveri perché si grattano la pancia".
"Sei un fascista".
"Sono un razionale. E tu un coraggioso idealista".
"Bella".
"Eccoti le birre".
"Grazie".
"Bella".
"Arrivederci".


"Hai visto?".
"Cosa?".
"Sono dei tipi a posto?".
"Quello che ti ha servito la birra ti sembra un tipo a posto?".
"Abbiamo parlato di politica".
"Oddio".
"Ha detto di essere un comunista".
"Il comunismo è morto e sepolto".
"Gliel'ho detto anch'io, ma lui dice che non è vero".
"Per me rimane un nazista. E comunque la birra è imbevibile".
"È solo un po' annacquata".
"Dici niente?".
"È anche costata un euro".
"Preferivo pagare di più e bere meglio".
"Bella".
"Eh?".
"Niente".
"Iniziano".
"Ahhh! Ahhh! Ahhh! Repressione, repressione, repressione!! Barricate, barricate, barricate!!".
"E questa tu la chiami musica?".
"Eh?".
"La chiami musica?".
"Non sento"
"Buonanotte".
"Eh?".
"Questa non è musica".
"Ahhh! Ahhh! Ahhh! Rivoluzione, rivoluzione, rivoluzione!! Barricate, barricate, barricate!!".
"Io esco".
"Eh?".
"Io esco".
"Eh?".
"Io esco!!".
"Mi piace questa musica".
"Allora?".
"Sono troppo forti".
"Questa quindi sarebbe la musica hardcore?".
"A quanto pare. Mi piace un sacco".
"Tu non sei normale. Non ti può piacere questo baccano".
"È roba sperimentale".
"È spazzatura".
"Tu sei troppo legato al passato".
"Questo è un covo di nazisti".
"Ancora con questi nazisti?".
"Dai andiamocene. Due minuti sono passati da un pezzo".
"Non ho ancora finito la birra".
"Buttala via".
"Scherzi? L'ho pagata un euro".
"Appunto".
"Una ragazza".
"Una… è vero".
"Una ragazza in carne ed ossa".
"Cosa ti dicevo?".
"Una su cento… un bel record".
"Però non è male".
"No. Se non avesse i pidocchi".
"I pidocchi?".
"Secondo te non ha i pidocchi?".
"Come fai a dirlo? A me sembra pulita".
"Comunque è molto carina. Ha due occhi spettacolari, e due labbra…".
"Di quelle che san fare bene certe cose".
"Hi, hi".
"Hi, hi, cosa?".
"Baciare per esempio".
"Hi, hi".


"È ora di andare".
"Ancora un po'".
"Due minuti, avevi detto".
"Dai, non essere così fiscale. Va bene, andiamo".
"No, non dirmi che dobbiamo ancora…".
"La scala?".
"Scusa ma, se andiamo di là, là dove si intravede l'inizio della darsena…".
"La vuoi finire?".
"Allora salgo prima io, così se cado… mi prendi".
"Muoviti cacasotto".
"Sono arrivato. Sono in cima. Sono in salvo".
"Bravo fesso".
"Grazie".
"Bello comunque il Kasotto".
"Non te lo ripeto".
"Cioè?".
"A me ha fatto schifo. Le impressioni che avevo avuto all'inizio sono rimaste tali".
"Devi ammettere però che i Navigli sono fantastici".
"Forse lo erano una volta".
"Una volta però non c'era il Kasotto".
"Grazie a Dio".
"Ragioni da nazista".
"Hi Hitler".

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