domenica 26 dicembre 2010

Short stories: "Tanto i Maya dicono che nel 2012 finirà il mondo"


- René.
- Come è andata?
- Alla grande. Sentiva prima il battito del cuore degli alberi di quello degli uomini.
- Come...
- Più o meno.
- E adesso?
- Adesso?
- De Chirico?
- Sì, ha preso anche da lui. Un quadro l’ha scopiazzato.
- Ah.
- In ogni caso, la mostra è stata...
- Spettacolare.
- Ero senza fiato.
- Addirittura?
- Faceva un caldo boia dentro Palazzo Reale.
- Dai non scherzare.
- Infatti. È che finivo dentro i quadri e mi ci perdevo. E pensare che fino ad oggi avevo incontrato Magritte solo nella copertina di un disco di Jackson Browne e in una cover di Dylan Dog.
- Non è mai troppo tardi per imparare.
- Puoi dire giuro.
- E adesso?
- Adesso?
- Cosa ci racconta Magritte?
- Ci racconta che lui voleva fare della pittura uno strumento per approfondire la conoscenza del mondo.
- Un vero artista.
- I suoi lavori lo dimostrano. Nei suoi lavori si alterano i rapporti di scala. Si stravolgono le prospettive spaziali. Si suggeriscono più complessi rapporti fra linguaggio e mondo degli oggetti.
- Hai digerito la Treccani?
- Ma no.
- Geniale, comunque.
- Assolutamente
- Lungimirante.
- La chiaroveggenza.
- Cioè?
- Quella inaspettata felicità che si percepisce...
- Che percepiscono solo gli artisti.
- Ecco.
- Vallo a dire a Paolo Belli, Pupo e Youssou N’Dour.
- Demagogo.
- Eh, eh...
- Altro da aggiungere?
- Mah. C’era il vento.
- Quando?
- Appena fuori.
- Un segno.
- Probabile.
- Sei un disgraziato.
- E adesso?
- C’è anche quella dei futuristi da vedere.
- Che strano però: in certi casi Renè esprimeva concetti diametralmente opposti ai seguaci di Marinetti.
- Per esempio?
- Il discorso sulla tecnologia... Per Renè la tecnologia è pericolosa perché allontana dalla realtà, per i futuristi era vero il contrario.
- Curioso.
- Forme d’arte lontane anni luce.
- Benché siano nate praticamente nello stesso periodo.
- Il magico periodo dei primi del Novecento.
- Oggi ce li sogniamo periodi del genere.
- Oggi abbiamo Belli e Pupo e...
- Va beh...
- Viva il surrealismo e il futurismo.
- E adesso?
- Adesso mi ascolto un vecchio pezzo di Peter Bjorn and John. In fondo è anche questa cultura.
- Cultura snob.
- Ma cos’è la cultura?
- È uno scempio.
- E l’arte?
- Anche.
- Il 2009.
- Appunto.
- Tanto i Maya dicono che nel 2012 finirà il mondo.
- Cazzate.
- Lo so ma...
- L’arte va sempre peggio.
- E di chi è la colpa?
- Non si sa.
- È anche colpa nostra.
- Nostra?
- Perché?
- Sono troppi i perché.
- ...
- ...
- Voglia di fritto.
- Andiamo bene.
- Tu ti senti più surrealista o futurista?
- Sicuramente surrealista.
- Il futurismo era di destra.
- E il surrealismo?
- Era altrove.
- In ogni caso il 24 vedremo la Canalis dal vivo.
- Un incontro a Milano, non ricordo più dove.
- Wow! La Canalis a Milano è un vero colpo.
- Altroché.
- ...
- ...
- No, non dirlo.
- Beh.
- No.
- Meglio la Canalis di Magritte.
- Dipende. Come diceva Einstein tutto è relativo.
- Cosa c’entra?
- Non c’entra un corno.
- Tanto siamo surrealisti.
- Diciamo che l’ideale sarebbe andare con la Canalis a vedere la mostra di Magritte, così...
- Così prendiamo due piccioni con una fava.
- Ma credi che alla Canalis piaccia Magritte?
- Io credo di sì.
- Non so.
- Non essere sempre così dubbioso.
- Stava con Vieri.
- E allora? Forse si rimettono insieme.
- Così non potrà mai venire con noi alla mostra di Magritte.
- L’arte viene prima di tutto.
- Anche di Bobone.
- Anche di lui.
- Abbiamo finito di sparare cazzate?
- Può darsi.
- Io vado a fare due passi in campagna.
- Io vado dalla Mariuccia a bere un caffè.

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