mercoledì 22 dicembre 2010

Short stories: "Cercasi nuovi Kwame Nkrumah disperatamente"

“Ce ne vorrebbero ancora di personaggi come Kwame Nkrumah...”.
“Trovi?”.
“Sono anch’io per il pensiero panafricanista, non lo sapevi?”.
“Per gli Stati Uniti d’Africa, come gli Stati Uniti d’America?”.
“Perché no?”.
“Perché è un’utopia. Lo stesso Kwame era un sognatore che si è spinto troppo in là”.
“Però, ha reso indipendente il suo Stato, e non è poco”.
“Non è poco ma ha fatto anche tante cazzate, tipo spendere milioni e milioni per edificare un palazzo dell’Unità Africana ad Accra”.
“Sciocchezze. Il suo popolo lo ha amato e lo ama ancora, e così gran parte degli africani. Si è basato sulle idee di gente di valore come Marcus Garvey e W.E.B. Dubois”.
“In realtà ci fu chi si arrabbiò moltissimo quando prese in sposa una bianca”.
“Era un'egiziana, la schiava Helena Ritz Fathia”.
“Quindi, agli occhi di un africano puro, una bianca”.
“Quisquilie. Quel che conta è il suo pensiero. La sua volontà di cambiare la vita degli africani, ancora oggi considerate persone di serie B”.
“A dire il vero il panafricanismo nasce con l’avvocato di Trinidad Henry Sylvester Williams nei primi del ‘900”.
“E con ciò? L’unico vero leader del movimento è stato Kwame. Non per niente gli ascoltatori africani della BBC nel 2000 lo hanno consacrato 'Uomo del Millennio'”.
“Oggi, però, dei congressi panafricani non si sente più parlare”.
“Mi sa che l’ultimo risale al 1994”.
“Certo non sarà stato mitico come quello del 1945 in cui venne messo in luce per la prima volta il problema della decolonizzazione. Ti ricordi cosa disse Kwame in quell’occasione?”.
“Benissimo. Disse: Crediamo nel diritto di tutti i popoli di autogovernarsi. Tutte le colonie devono essere liberate dal controllo straniero imperialista. Diciamo ai popoli colonizzati che devono battersi per questi fini con tutti i mezzi a loro disposizione. La lotta per il potere politico è il necessario prerequisito e il primo tentativo verso la completa emancipazione sociale, economica e politica. La lunga, lunga notte è finita. Oggi esiste un’unica via d’azione effettiva – l’organizzazione delle masse”.
“Mi sembra di sentire parlare Stalin”.
“Lascia stare. Piuttosto, adesso, non ci resta che confidare nell’Unione Africana (UA), organizzazione a cui aderiscono tutte le nazioni africane, tranne il Marocco. È nata nel 2002”.
“Obiettivi?”.
“Mah, il principale, sicuramente, quello di intervenire in caso di guerre civili e conflitti interni, purtroppo assai frequenti in Africa. Altri scopi sono quello di promuovere la pace, la sicurezza e la stabilità del continente, e offrire al Paese le condizioni necessarie per permettergli di ottenere il ruolo che gli spetta nell’economia globale. Un sogno”.
“Mai pensato di dar vita a un nuovo partito politico?”.
“Tipo?”.
“Brianza for Ghana”.
“Mi prendi per i fondelli?”.
“Chi, io?”.

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