domenica 26 dicembre 2010

Short stories: "Ma lo ska è di destra?"

L'occasione per parlare di musica ska è un buon disco uscito in questi giorni con l'ultimo numero di Mojo. Il suo titolo è: "The dawning of a new era". Una della domande che viene da porsi ascoltandolo è la seguente: davvero il genere ska è strettamente riconducibile alla cultura di destra? Per rispondere a questo quesito ho contattato Brad Wilson in persona, gigante della cultura musicale internazionale, nonché fondatore della celebre rivista "Ramblin Express", il quale mi ha rilasciato un'intervista esclusiva, (dopo avermi confidato che 'Caporetto' non è affatto male!).

G. Quando e dove nasce lo ska?
B. Nasce in Giamaica verso la fine degli anni Cinquanta.
G. A cosa assomiglia?
B. Al rhythm and blues, al calypso, al soul.
G. A cosa porta?
B. Al reggae.
G. Qual è la miccia che fa scoppiare lo ska a livello internazionale?
B. L'indipendenza della Giamaica nel 1962. Molti giamaicani emigrano in UK diffondendo il genere.
G. I giamaicani erano sotto agli inglesi?
B. Dal 1655.
G. Quali etichette presero a cuore la cosa?
B. Island e Trojan diffusero molti dischi ska.
C. Cosa c'entra lo ska con la cultura politica di destra?
B. Poco o nulla.
G. In che senso?
B. La società e i media hanno fatto confusione, fossilizzandosi solo sul movimento ska recente e non su quello delle origini. Oggi tutti pensano che lo ska sia nato grazie ai movimenti di estrema destra degli skinheads, ma non è così. Quando nasce e si diffonde la cultura ska, gli skinheads non esistono nemmeno.
G. Puoi spiegarmi meglio?
B. Furono i mods i primi a confrontarsi con la musica ska, figli del proletariato inglese. Costoro non avevano alcun interesse politico, né avevano atteggiamenti razzisti.
G. E gli skinheads?
B. Arrivano dopo.
G. Quando?
B. Dopo i mods. Siamo negli anni Sessanta e dagli Usa si diffonde nel mondo la cultura hippie. I mods si divisero in due gruppi. Da una parte andarono i benestanti, che amavano la musica rock, studiavano all'università e si facevano di Lsd. Dall'altra quelli economicamente meno abbienti, amanti della musica nera, impossibilitati a studiare e consumare droga, non avendo nemmeno i soldi per piangere. Da quest'ultima frangia si originarono gli hard mods, precursori degli skinheads.
G. Dunque gli skinheads derivano dai mods che erano sostanzialmente apolitici?
B. Esatto. Ma derivano anche dai rude boys.
G. I rude boys?
B. I figli degli operai immigrati giamaicani. Giovani di razza nera, amanti della musica nera, e totalmente disinteressati alla politica, tanto più a quella di destra.
G. Quando, come e perché gli skinheads diventarono di destra?
B. Dagli anni Settanta in poi. A un certo punto della storia degli skinheads ci fu infatti chi prese ad odiare il progressivo imborghesimento della classe operaia inglese e della società in generale. E chi non sopportò più la massiccia immigrazione dalle ex colonie inglesi, Giamaica, India e Pakistan. È dunque con queste frange estremiste e violente che cominciò a diffondersi l'idea che gli skinheds - e quindi lo ska da essi amato - appartenessero alla cultura di destra.
G. Poi cosa accadde?
B. Alcuni gruppi di skinheads diventarono sempre più aggressivi. La loro rabbia, in particolare, prese a esprimersi nei confronti di gruppi sociali considerati 'nemici' come i pakistani, i gay, gli hippie. Per alcune bande divenne un vero e proprio passatempo quello di andare in giro a massacrare chi non era del giro. Vennero così coniati termini specifici come paki-bashing e queer-bashing per sottolineare certe missioni 'punitive' contro asiatici e omosessuali.
G. Poi?
B. In seguito a questi eventi vari partiti dell'estrema destra britannica, fra cui il National Front ed il British Nazi Party, cominciarono a fare opera di propaganda ai concerti Oi!, strettamente legati allo ska.
G. Ma i gruppi Oi! non erano apolitici o, al limite, di sinistra?
B. Non tutti. Molti di essi vennero fortemente influenzati dal movimento e dalle idee degli skinheads neonazisti di Garry Bushell, giornalista del settimanale "Sounds" e figura centrale del movimento Oi!. Bushell era convinto che il futuro del punk-rock dovesse necessariamente prendere spunto da un proletariato sempre più deciso a far sentire la propria voce di protesta, anche a costo di usare mani e manganelli.
G. La goccia quindi che fece traboccare il vaso?
B. Mah…
G. Sì, insomma, quella che indusse definitivamente l'opinione pubblica ad associare lo ska con le idee politiche di destra…
B. Probabilmente fu il concerto del 3 luglio 1981 a Southall, a pochi chilometri da Londra. Lo spettacolo prevedeva l'esibizione di band come The Business, The 4-Skins, e The Last Resort. A un certo punto del live, un gruppo di giovani asiatici, entrò sparando nel locale (Hamborough Tavern), credendo fosse un raduno neonazista. Dopo Southall ci furono altri episodi analoghi, cosicché, in breve, stampa e media, cominciarono definitivamente a catalogare il movimento Oi!, e quindi lo ska, come appartenente alla cultura di estrema destra.
G. Mi dici un grande della musica ska.
B. Il signor Laurel Aitken.
G. Cosa sappiamo di lui?
B. Era una autentica leggenda dello ska internazionale. Se vai su Youtube può trovare un sacco di video e renderti conto di quello che sto dicendo. Il vero significato della musica ska lo vedi dal modo in cui Aitken saltella sul palco. La politica è inesistente.
G. Era un giamaicano?
B. Nacque a Cuba.
G. La sua canzone che ti piace di più?
B. Forse quella contenuta nel disco di Mojo.
G. 'Skinheads'?
B. L'apoteosi.
G. L'ascoltiamo?
B. Vai.

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