sabato 21 luglio 2012

Senza retorica: "Una notte a Parigi"


Parigi era ricoperta di neve
E la fontana ghiacciata respirava
L'odor di piscio dei cani legati
Al guinzaglio dei ricchi signori
Marcel sapeva che quella sera
Avrebbe giocato per perdere ancora
Ma questa volta la fortuna
Sarebbe stata sua

Passate sere nel locale di Jean
Si era giocato perfino l'amante
Quello poteva essere l'ultimo sogno
Ché ormai di soldi non aveva più
Altra speranza non gli rimaneva
Che giocarsi la piccola Mary
Una zingarella raccolta per strada
Alcune lune fa

Gli sciacalli erano in quattro da Jean
Pronti a spennarlo fino all'osso
Dissero adesso tu ci devi pagare
Altrimenti ti faremo ballare
Mary splendente come il sole
Al suo fianco restava a guardare
La partita cominciò a cantare
E il locale zittì

A me basta cambiare una carta
Pensando questa è la mia ultima danza
Pile di franchi puntarono gli altri
Marcel ne puntò dieci di più
Il più fortunato dei quattro sciacalli
Vide per prima un bel poker di re
Perciò la folla tutt'intorno
Ammutolì

Pronto a scoprire lentamente le carte
Una a una col nodo alla gola
Quattro assi a ventaglio sul banco
Tutti gli altri col naso all'insù
Qualcuno disse che aveva barato
Qualcuno disse che aveva spiato
Ma questa volta la fortuna
Sarebbe stata sua

E allora avanti una ventina di mani
A incrementare il suo malloppo
Pagare i creditori tutto d'un colpo
E guadagnarsi almeno il doppio
Mary sorrise dolcemente
Aspettando di Marcel un cenno
Quando lasciarono il locale di Jean
Il sole spuntò

1993

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