mercoledì 12 gennaio 2011

Short stories: "L'attentato"

seduto in metrò arriva un gigante che occupa due posti e mezzo e in pratica ti sommerge senza chiederti scusa e si sgranchisce le gambe e si stira e tu maledici il momento in cui hai deciso di sederti proprio lì con tutti i posti che c'erano che c'erano a disposizione per esempio alla tua destra dove siede una signorina niente male che cerchi di vedere meglio calando gli occhiali sul naso ché prima li avevi sulla fronte prima che arrivasse il gigante e ti sfondasse la coscia sinistra mentre stavi leggendo un pezzo di cronaca nera riguardante un tale che ha ammazzato la moglie dopo averla supplicata per l'ennesima volta di tornare da lui ma lei non ne aveva voluto sapere ché lei era innamorata di un altro da tempo uno capace veramente di amarla e capirla anche se si divertiva a prenderla a ceffoni e a farle fare cose assurde come leccare le suole delle sue scarpe ma ecco che ritorni alla signorina alla tua destra che ora con gli occhiali riesci a inquadrare meglio attraversato da pensieri osceni che non si possono raccontare in pubblico c'è qualcosa di lei che ti acchiappa mica da ridere e non sono solo i suoi folti capelli neri fantastichi sui suoi ghirigori pubici e sulla sua maglieria intima se solo fosse più semplice abbordare una ragazza le ragazze del metrò ma è tutto così difficile e tutto è reso ancora più difficile se un ciccione ti si siede di fianco sconquassandoti l'anima chi gliela detto di sedersi proprio lì?
ma bisogna resistere e non parlare a vanvera succede sempre così quando si viaggia in metrò occorre essere preparati non si può pensare di girare il mondo e di amare il mondo se non si è in grado di stare in metrò tranquilli e sereni senza tante paturnie ma l'obeso adesso sta davvero esagerando gli suona il cellulare e comincia a parlare come se avesse appiccicato alle labbra un megafono la sua parlata è indisponente quanto la sua orrenda stazza ma si può provare a cambiare posto sarebbe un'idea un'idea intelligentissima ma se poi cambiando posto si finisce nuovamente vicino a un oversize?
non sarebbe difficile gli oversize sono ovunque per colpa dei fast food e del benessere imperante bisognerebbe arrestare il benessere e creare un po' di malnutrizione così non ci sarebbero più problemi in metrò non si correrebbe più il rischio di venire divorati fagocitati da giganti con un indice di massa corporea perlomeno disumano la ragazza sbadiglia mentre il ciccione parla di vedersi con qualcuno dalle parti di via torino non è di qui è di altrove ma chi ormai può dirsi di qui?
milano non esiste più esiste un’unica fattispecie di uomo globalizzato economicamente parlando ma non nei costumi e nella filosofia la ragazza fissa il tipo che ha davanti sembra divertita da un suo sguardo perverso che succede?
è un maledetto gioco di perversione oggi sul metrò?
o è la perversione che ci martella ovunque insensatamente?
non lo sai e non lo vuoi sapere va bene così con te che guardi la ragazza sormontato da una montagna di dubbi da una montagna di lardo che canta margherita di cocciante e la solitudine di laura pausini e luci a san siro di vecchioni non ha la tua cultura musicale è un beota si vede lontano un miglio e la ragazza che importuna con sguardi ammiccanti colui che ha di fronte poi però ti accorgi che non è tutto così meschino ché la ragazza potrebbe seriamente conoscere il suo insignificante interlocutore e dunque le carte in tavola potrebbero drasticamente cambiare è tutto così ridicolo sì sì si conoscono ora è ufficiale lei gli ha sorriso lei gli ha fatto l’occhiolino e gli avrebbe fatto un inchino e gli avrebbe ciucciato il pollice della mano destra quello più sensuale se ne avesse avuto l’opportunità e lui le ha fatto un cenno con la mano si conoscono per te non ci sono chance già non c'erano prima figuriamoci ora mettiti l'anima in pace e tira avanti pensando a qualcos'altro di bello a un bel tramonto a una cinciallegra che svolazza a tuo padre che si compra l’ultimo numero di quattroruote o che ti libererai per sempre della palla di lardo con un calcio nel sedere benché il guidatore non sia molto esperto e freni di continuo facendoti andare su e giù i ravioli del mezzodì non avevi voglia di mangiare i ravioli i ravioli in brodo odi la roba in brodo non è vero?
non hai tutti i torti è come mangiare l'aria che non sa di niente che schifo i ravioli che ora vanno su e giù seguendo i ritmi sincopati del treno i sussulti del treno ma chi gli ha dato la patente a questo imbecille?
il treno seguita a singhiozzare il ciccione a cantare la ragazza a mandare bacini al suo spasimante e tu tu sei un coglione senza speranza che aspetti di vedere un miracolo magari la ragazza alla tua destra che manda a quel paese il pirla che ha davanti e viene da te chiedendoti all'orecchio di seguirla per chissà quali destini e invece va tutto a rotoli va tutto senza una previsione cos'è il caso o il destino a guidare a guadare le cose?
arriva una ventata d'aria gelida c'è la possibilità che un pazzo abbia tentato di aprire un finestrino così tanto per festeggiare in modo originale l'epifania la befana il carbone nero chi è quel deficiente mugugni fra te ci mancava solo un deficiente che non si rende conto della stagione che stiamo attraversando che stiamo vivendo con tutte le difficoltà che già ci sono con la crisi e tutto il resto si chiama inverno inverno della vita ma si chiama anche freddo e neve intemperie del cielo e del cuore le fermate scivolano via in un baleno e il ciccione come per magia è sempre meno pesante adesso non c'è più solo la rossa antiquata la metropolitana rossa adesso c'è anche la rossa moderna con molte più luci è molto più invitante anche le persone sembrano meglio disposte e anche gli zingari sembrano meno rognosi uno zingaro guarda caso passa davanti alla tua mano che implora un veloce arrivo che non arriva ma tu fai l'indifferente sei ormai abituato a questa pantomima dovessi dir di sì a tutti ti ritroveresti sul lastrico ma è il maledettismo dei rom che andrebbe combattuto una volta per tutte non l'idiosincrasia provata per essi i rom gli zingari i gitani il gitano ti chiede qualcosa ma non afferri il ciccio preme in modo abnorme sulla tua coscia e finalmente decidi di scansarti un po’ scansarti che significa in pratica finire pigiato contro il ferro verticale che consente ai verticali pendolari ed extracomunitari in cerca di avventure di aggrapparsi a un lume di speranza quando il principio di inerzia batte ciglio in compagnia di isaac newton che lui non può mai mancare come non può mancare la luce i fotoni la luce la luminosità delle cose e del genere umano sempre meno umano la ragazza ora si volta a sinistra e incrocia il tuo sguardo all'improvviso ciccione e zingaro spariscono come in un cartone animato evaporano e c'è solo lei lei che ora puoi vedere davvero bene bene in faccia è molto di più di quanto potessi immaginare osservandola di profilo ed è anche un po’ più matura di quello che credevi il che non guasta la carne di un certo taglio abbonda in esperienza lei ti fa un sorriso così tanto per fare ma è un sorriso diamine qualcosa che non ti saresti mai aspettato come è possibile che ti stia sorridendo?
è possibilissimo ha le guance di fuoco come se in metrò ci fossero quaranta gradi e invece si crepa di freddo ora che l'imbecille di turno ha dato aria alle carrozze spinto da chissà quale istinto omicida e mentre lei ti sorride quello che ha davanti digrigna i denti e osserva in cagnesco la sua dolcezza c'è forse qualcosa che non quadra qualcosa che non va o è tutto in regola tutto combacia la vita combacia?
poi assisti a una frenata molto più brusca del solito è quasi uno stop netto senza avvisaglie decifrabile solo con l'azionamento del freno di sicurezza qualche altro malato di mente potrebbe averne azionato uno sconvolgendo il tergiversare dei pendolari la ragazza abbassa gli occhi torna a fissare chi di dovere spaventata visibilmente spaventata non ha senso una brusca frenata in questo punto del viaggio non siete nemmeno in prossimità di una stazione cosa sta succedendo?
il treno in pochi secondi smette di macinare metri e chilometri e zittisce pronto a contemplare la matematica dei binari c'è da riflettere sul parallelismo sulle rette parallele e poi sulla curvatura di un grafico cartesiano che non raggiunge mai l'asintoto che sia verticale o orizzontale non lo raggiunge mai è l'infinito cosa c'è oltre l'infinito perché due rette non potranno mai congiungersi se la distanza che le separa può sempre essere dividibile per qualcos'altro?
i paradossi della medicina i paradossi della fisica i paradossi dell'incomprensione poi si spengono le luci e ci sono delle donne soprattutto che urlano una che urla è proprio la ragazza con cui hai scambiato l'occhiata ora s'è alzata dal suo posto e si è fiondata preoccupatissima fra le braccia del suo lui ritornato paradossalmente sereno ora si vede davvero poco identifichi a malapena la punta del naso del ciccione che ha la bocca aperta e il cellulare semichiuso non sta più pensando a via torino non sta più pensando a niente se a non che sta anche lui sta andando in tilt ha già preso la metrò ma non gli era mai capitata una cosa del genere e a te?
tu che cazzo stai facendo con quell'aria sorniona?
ti stai per mettere a ridere mentre tutti gli altri impazziscono di paura mentre tutti gli altri si cagano addosso qualcosa non va te ne rendi conto?
no adesso però comprendi che il singhiozzare del treno l'aria gelida e ora il blocco totale della marcia potrebbero essere circostanze consequenziali c'è una logica in tutto ciò c'è un meccanismo malato perverso che ha giostrato gestito tutti questi avvicendamenti avvenimenti anomali del fato o del destino o di chicchessia per magia o per non magia ora tutto quadra ci hai messo un po’ ad arrivarci ma adesso anche tu focalizzi che c’è ben poco da scherzare che sta accadendo qualcosa di orribile ti metti perciò a pensare all’ultima volta che sei andato a gardaland era forse il 1988 il 1998?
no il 1988 proprio un mucchio di secoli fa eri a malapena un ragazzino in quel periodo ascoltavi roba tipo jimmy sommerville convinto che solo ascoltando jimmy sommerville saresti riuscito a far breccia nel cuore delle più belle del tuo paese compresa la bellissima giada con quel seno da abominevole uomo delle nevi e quell’aria giocosa e furbesca a gardaland c’eri andato con la scuola eri salito sul colorado boat e su mille altre giostre ma il massimo l’avevi provato sulle montagne russe c’eri andato ben tre volte se pensi che alcuni tuoi amici non ci erano andati nemmeno una volta comprendi l’eccezionalità del tuo gesto e proprio mentre pensi a gardaland si ode un boato disumano che spacca tutto che devasta ogni cosa che infrange ogni cosa salta all’aria tutto i finestrini volano per aria le porte del metrò si spalancano tutto si spalanca fra i vagoni si creano voragini oceani di buio e sismica dei sentimenti i pensieri volano via le intenzioni sbriciolano il vento smette di ululare le orecchie per un attimo non sentono più e gli occhi non vedono più solo il naso riesce a intuire cosa potrebbe essere successo una specie di esplosione?
una deflagrazione un boom di quelli micidiali come il boom di madrid?
ricordi il boom di madrid?
non è stato come il patatrac delle torri gemelli ma anche lì era successo un bel macello anche lì c’era di mezzo al qaeda anche lì c’erano stati un sacco di morti dunque anche a milano si sta presentando una scena analoga della quale anche tu hai l’onore di fare parte ne godi?
ne sei felice?
vuoi mettere la solita banale e scontata esistenza?
vuoi mettere trovarti protagonista di un evento clou di cui si parlerà per millenni?
vuoi mettere?
un attentato kamikaze dalle parti di gorla?
ma chi cazzo si mette in testa di far saltare in aria una fermata periferica della rossa?
quando ritorni a sentire e a vedere ti rendi conto che è la fine del mondo il ciccione giace a terra immobile con una lamiera conficcata nella fronte il rom è volato fuori dal finestrino e ora è in cerca di un se stesso che non troverà mai più la ragazza la ragazza la ragazza la ragazza è in un angolo del vagone del metrò con gli occhi sbarrati e una specie di paralisi facciale il suo boyfriend non è nei paraggi e non ti interessa sapere che fine abbia fatto vai dalla ragazza anche se ti rendi conto di avere mezzo braccio a brandelli e un taglio profondo nell’addome comunque ti tocca la solidarietà prima di tutto meglio ancora se destinatario è un raggio di sole la ragazza non comprende è allibita e colta da una crisi isterica ti intima di starle lontano ma capisci che non sa quello che sta dicendo temporeggi per qualche secondo poi però quando ti accorgi che fai fatica a respirare e che il fumo sta aumentando in modo impressionante decidi di passare al contrattacco cingendole la vita e aiutandola ad alzarsi per seguirti lei accondiscende ti dice grazie è ritornata in sé tu le dici che è necessario guadagnare al più presto l’uscita c’è il serio rischio di soffocare le esalazioni di gas sono spaventose con la mano libera porti un fazzoletto alla bocca lei ancora ti supplica di portarla fuori dall’inferno tu le dici che ci proverai e infatti ci provi andando a infilarti in una voragine più ampia delle altre che dà su una specie di passerella che costeggia l’intera galleria ma gli altri passeggeri dove sono finiti?
osservi meglio e in effetti scopri di non essere l’unico topo in cerca dell’uscita ci sono molti altri zombie in fase di sorpasso alcuni davvero sfigurati sfracellati ma non c’è da meravigliasi qualche kamikaze ne ha combinata un’altra delle sue e adesso perfino allah non sa più che pesci pigliare e nemmeno il dio di abramo isacco e giacobbe e nemmeno qualunque altro dio indiano o siberiano o afgano maledette guerre fra civiltà maledetta guerra delle religioni il dio è uno solo e indivisibile e pertanto uguale per tutti i popoli della terra quando lo si imparerà?
quando lo si imparerà sarà troppo tardi?
vorresti fare della filosofia ma non è il caso la bella che reggi con stoicismo ha la faccia irriconoscibile avanza a malapena con grande fatica sta per lasciarsi andare di nuovo e tu non ci capisci più niente la testa ti gira inverosimilmente la ragazza ti scivola di mano una volta due volte centinaia di volte finché l’intero squadrone di fuggiaschi non si dissolve lungo la passerella ora ci siete solo tu e la misteriosa ragazza decidi che forse è meglio fermarsi un attimo prendere una pausa per riprendere fiato c’è una rientranza lungo la galleria dove l’aria sembra molto più pulita i vagoni del treno sono lontani un’infinità giacciono inermi contorte lamiere lungo la galleria alle tue spalle che fermata c’è prima di gorla?
è lì che intendi andare a parare col fardello della ragazza angosciata da una angoscia sconosciuta ti viene da cantare una canzone di franco battiato e mentre la ricanti nella mente ripensi al ciccione devastato dalle lamiere e se quel boomerang di metallo avesse colpito te?
la tua fronte spaziosa?
ti è andata bene ma non c’è da cantare vittoria non hai ancora portato in salvo la pellaccia e tantomeno quella della ragazza al tuo fianco nella caverna cerchi di indovinare i suoi occhi ma è precariamente che percepisci un debole luccichio reso tale da misteriosi riflessi provenienti dal luogo del disastro poi lei comincia a parlare a raffica come una tarantolata sotto effetto alcol hashish cocaina anfetamina lsd ti chiede dove vi trovate e perché ci sei tu con lei e perché non c’è più il suo ragazzo tu le spieghi cerchi di spiegarle che c’è stata un’esplosione spaventosa una deflagrazione i servizi segreti di non si sa bene quale stato hanno colpito ancora e che il suo ragazzo non hai idea di dove sia finito ma hai notato che c’era ben poco da fare per il ciccione e per il rom è stato un attentato è l’unica cosa che riesci a reclamare con forza a questo punto la ragazza ti abbraccia e cerca di baciarti è l’apocalisse di giovanni non ha senso tutto ciò che sta accadendo una sconosciuta in fuga per via dell’esplosione di una bomba può aver in mente di tutto fuorché baciarti e invece ci prova senza remore e tu rimani basito come il bimbo di un orfanotrofio che vede per la prima volta un babbo natale pieno di regali per lui solo per lui oddio cosa si sta svelando?
no non è il caso di abbandonarsi alle smancerie ora assolutamente è il caso di darsela a gambe la nube tossica potrebbe protrarsi fin lì entrare nella caverna e asfissiarvi ammesso che non subentri un’altra terribile esplosione allenti le braccia della giovane e le narri che dopo avrete tutto il tempo per far sesso per baciarvi per l’eternità ma adesso c’è una sola cosa da fare scappare e quindi scappate di nuovo insieme uno aggrappato all’altro come tralci di vite consolidati dalle intemperie da vendemmie disastrate e fillossere verso la fermata prima di gorla una fermata di cui non ricordi più il nome ma della quale ti fidi ciecamente perché sarà lei e solo lei a liberarti dall’inferno in cui ti trovi ci credi?
ci credi e infatti riprendi il cammino obbligando la sconosciuta a seguirti mentre ti accorgi che la ragazza fa sempre più fatica le sue palpebre calano le sue labbra seccano come canne di palude a chernobyl le sue ginocchia cigolano forza le dici ce la dovete fare forza finalmente in fondo al tunnel scorgi una luce diversa dalle altre è forse la luce della fermata prima di gorla senti che ce la state facendo obblighi le tue braccia a uno sforzo madornale per reggere ancora per qualche centimetro di vita la ragazza è quasi fatta l’odore di zolfo l’odore acre sta svanendo è la conferma che l’uscita è ormai vicina dietro l’angolo diamine che immane mazzata te la ricorderai per tutta la vita robe dell’altro mondo ma tu ce l’hai fatta ce l’hai quasi fatta ti è andata bene ecco che arrivano i soccorritori provengono dalla parte opposta alla tua alla vostra scorrono anch’essi sulla stessa vostra pensilina indossano uno strano casco anzi no non è un casco è una mascherina una mascherina per l’ossigeno sanno bene ciò a cui stanno andando incontro si sono organizzati in anticipo viva l’itala viva i soccorritori viva l’efficienza umana e il primo che ti prende per mano e che assomiglia a tua madre ti aiuta a sganciarti dalla ragazza che sorride senza volere nulla in cambio non riesci a inquadrargli gli occhi perché la maschera lo copre interamente ma intuisci che sta facendo di tutto per darti conforto chiama a sé altri colleghi chiama a sé perfino il padreterno vuoi sapere della ragazza vuoi sapere se sta bene il soccorritore annuisce ti fa capire che è tutto ok che la ragazza s’è salvata grazie al tuo intervento non ha fatto la fine del fidanzato sei stato un grande ora puoi anche riposare qualcuno ti ha sistemato su un comodo giaciglio macchè giaciglio è un morbido letto a due piazze circondato da fontane che zampillano acque di tutti i colori angeli e fate turchine e c’è qualcuno che ti viene incontro con un microfono in mano è un giornalista?
sì è un giornalista e vuole sapere tutto di te e di lei della ragazza che hai salvato ti chiede se siete fidanzati tu gli dici che forse lo sarete da oggi poi ti chiede cosa è successo oggi sotto la metropolitana quando è successo perché successo e tu gli spieghi tutto nei dettagli parlandogli anche del ciccione ma non gli dici del kamikaze ché tu non l’hai visto l’hai solo intuito hai solo intuito il suo gesto il giornalista va avanti a farti domande ma tu cominci ad avere sonno un fottuto sonno ne hai il diritto non è stata una giornata tanto leggera non lo è stato per niente

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