domenica 30 gennaio 2011

Short stories: "La bici del Fumagalli"


Il Fumagalli aveva trascorso a spasso l'intera giornata, una giornata di fine gennaio, fredda ma luminosa. Dalle parti della Vergana aveva trovato una bici tutta scassata e l'aveva portata a casa con un fine ben preciso: rimetterla in sesto, per poter al più presto sfrecciare per le strade del paese con una due ruote da fare invidia. Così s'era messo in testa. Ma una volta a casa c'era ad aspettarlo una bella sorpresa, tale da mandare all'aria tutti i suoi propositi. C'era una canzone di Mike Scott che risuonava da un altoparlante montato in cima al tetto.
In poche ore di assenza tutto era cambiato, tutto s'era trasformato. Il Fumagalli non poté credere ai suoi occhi e alle sue orecchie. I vicini di casa, coi quali non parlava da anni, s'erano messi a ballare in mezzo alla strada e lo avevano costretto a scatenarsi con loro. Il Fumagalli appoggiò la bici al muro di casa e seguì i vicini nella loro danza forsennata.
Il cielo era diverso dal solito. Era rosso. Era diventato rosso senza che lui potesse accorgersi. La sera era poi scesa all'improvviso, accompagnandosi a un vento vivido e penetrante. Il Fumagalli riprese la sua bici e cominciò a sistemarla. Andò avanti tutta notte. Una ruota, due ruote, la catena, i parafanghi… Il Fumagalli non sapeva sistemare le bici, ma da quella notte si trasformò nel migliore riparatore di bici del mondo. Ancora oggi se qualcuno si trova a passare dal vimercatese e ha dei problemi con la due ruote di fiducia, ha un solo indirizzo al quale far riferimento: la rinomata bottega del Fumagalli.
Tutto grazie a una stupida e banale canzone di Mike Scott, lo scozzese.

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