L'altro dì ho parlato forse invano sostenendo che i poeti nati prima del '60 non abbiano più nulla da dire. Poi, però, incontro Kenneth White e tutto cambia. Questo è un signor poeta, un tipo nel quale mi è assai difficile non immedesimarmi benché abbia quasi 40 anni più di me. Basta un rigo a comprendere la sua voce potente: «Io credo che, prima di essere legato alla 'polis', l'uomo è legato al 'cosmos', e una visione dell'uomo che trascuri di intrattenere un rapporto fecondo con lo spazio cosmico è destinata presto o tardi, alla sclerosi, se non al disastro». Sono scritti impossibili da trascurare, altresì come “Not a Four-Star Hotel” che in italiano funziona più o meno così:
sardine e riso
riso e sardine
e un pomodoro rosso
riso e sardine
sardine e riso
e un pomodoro rosso
riso e sardine
e un pomodoro rosso
riso e sardine
sardine e riso
e un pomodoro rosso
A parte mia moglie (giustamente), qualcun altro contrario?
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