Diceva che la sua casa era un Boeing
747, per sottolineare il suo eterno peregrinare di paese in paese, di
città in città. Di fatto era sempre in giro per fare sentire la sua
voce, le sue canzoni, folk soprattutto, cantando in svariate lingue,
compreso l'italiano. Fece almeno seimila concerti. Nato nel 1931 a
Berlino, Ivan Rebroff entrò a far parte del Guinness dei primati per
via della sua eccezionale estensione vocale di ben quattro ottave e
mezzo. La madre lo partorì settimino, sulla banchina di una stazione
ferroviaria. I genitori erano di origine russa, tant'è vero che
molti brani del suo repertorio facevano capo alla cultura sovietica.
Partì nel coro dei Cosacchi del Don, sotto la supervisione del
maestro Serge Jaroff, dopodiché arrivò a incidere numerosi dischi,
vincendo molti premi fra cui 49 dischi d'oro. Alto quasi due metri
(1,96 centimetri per l'esattezza) colpiva anche per i suoi 115 chili
di peso. Cantò fino alla fine dei suoi giorni: in Australia, nel
2004, fece dodici concerti in quattordici giorni. Una curiosità: il
fratello Horst Rippert fu il pilota della Luftwaffe che, il 31 luglio
1944, abbatté l'aereo di Antoine de Saint-Exupéry.
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