giovedì 1 settembre 2011

L'inverno della mente


E la notte arriva si porta via il magone come il vagone di un treno merci che trasporta merci usate il sonno che divora la mente non si riesce a capire che senso hanno le banane diritte si può sopravvivere all'inverno della mente all'inverno di quali scontenti mentre precipita il silenzio nel fegato la bilirubina quante cose sono accadute forse come in anticamera assillati da calabroni giganti e dalle melodie tipo jesus mary chain tutto cambia come cambia una canzone la morna la musica di capo verde l'inverno della mente forse il luccichio degli astri e lui adesso come se la cava addormentato su se stesso alla ricerca di un se stesso che non c'è più un povero cristo con la bava alla bocca e gli occhi stralunati senza futuro reclama una fetta di luna che non troverà mai

Ma allora che si può fare stringergli le labbra col filo spinato e affondare un'altra lama di coltello nel suo cuore cosicché anche la notte non sia più di peso il principio delle cose dove si perde come le letture di un poeta distratto che si avvicenda al posto di tergiversare navigare dove l'acqua ha un colore pacato obbligato a testare giochi di mulinelli ah ah ah rapido il pensiero se ne va dove nessuno sa per esempio laddove piove senza piovere perché così succede

Troppo scurrile troppo onomatopeico gira alla larga vigliacca luna parla lingue conosciute sennò risparmia anche a un topo il suo calvario la la la la la la

Nessun commento:

Posta un commento