domenica 18 dicembre 2011

Senza retorica: "Podestà forestiero"

Il termine podestà è legato soprattutto al Medioevo. Tuttavia la nomea permane anche nel Settecento e nell'Ottocento, soprattutto nei centri soggetti al dominio austro-ungarico, per definire il ruolo di sindaco. I primi cittadini del Diciannovesimo secolo vengono quasi tutti da fuori, abitando perlopiù a Milano, e giungendo in Brianza per amministrare i propri beni. Fra le famiglie più influenti dell'Ottocento agratese ci sono gli Schira, che abitano in via G.M. Ferrario, presso l'attuale Villa Corneliani, di età tardo-barocca. Le due figure maggiormente significative sono Pietro Schira e Francesco Schira, padre e figlio. La canzone immagina dunque l'arrivo del nuovo podestà in paese, visto come uno straniero a tutti gli effetti, forse un palestinese, uno spagnolo, o forse... un napoletano. I popolani sono in fermento e lo accolgono cercando di imitare quel poco che sanno del vernacolo vesuviano...
E arriva con quegli occhi neri neri e quella faccia da borghese
E arriva con la pelle butterata e il taglio di un palestinese
E arriva con quegli occhi scuri scuri e l'arroganza di un carabiniere
E arriva con la spada nel cappotto e nella tasca un giardiniere

E arriva con la moglie moglie proveniente dall'Andalusia
E arriva col pretesto d'allargare presto la sua fattoria
E arriva con un mucchio di domande e di risposte da salvare
E arriva con un cavaliere errante e mille cose da non fare

RIT: Cumm'è ca facimm cumm'è ca sa fa
Statevene accuort sta arrivando o' podestà

E arriva con la sigaretta accesa e un dente avvelenato
E arriva con un francobollo in fronte ricordo di un soldato
E arriva con la scimitarra principe dei polentoni
E arriva con un cardinale figlio e padre del Manzoni

E arriva un pomeriggio bigio e storto con l'erba da falciare
E arriva con la diligenza che dai monti porta al mare
E arriva con le guance rosse e l'incoscienza di un bambino
E arriva con cinquantatre valigie e il passo di un becchino

RIT: Cumm'è ca facimm cumm'è ca sa fa
Statevene accuort sta arrivando o' podestà

E arriva con i pantaloni a righe e la camicia da borbone
E arriva con un cappellaccio strambo e l'aria da cialtrone
E arriva con il portafoglio gonfio di portafortuna
E arriva quando è quasi l'ora di rispondere alla luna

E arriva con il ghigno soddisfatto dell'inquisitore  
E arriva con un mandolino che consegnerà al fattore
E arriva con la bocca asciutta per la sete e l'agonia 
E arriva per discorrere di caccia grossa e poesia

RIT: Cumm'è ca facimm cumm'è ca sa fa
Statevene accuort sta arrivando ò podestà

2011

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