sabato 29 settembre 2012

Senza retorica: "Silvina"


Silvina senti cosa dice
Silvina è un'anima infelice
Silvina passa tutto il tempo a bestemmiare

Silvina è mamma e non capisce
Silvina cosa preferisce
Silvina non ha neanche voglia di pensare

RIT. Che vita, pazienza la fatica
Se fosse una formica almeno ce l'avrebbe un'amica in più

Silvina come il temporale
SIlvina fa davvero male
Silvina che nemmeno un fuoco può scaldare

Silvina come tutte le altre
Silvina sono troppo scaltre
Silvina come è stato facile abboccare

RIT. Che vita, pazienza la fatica
Se fosse una formica almeno ce l'avrebbe un'amica in più

E invece non ha niente
Non ha neanche un salvagente
Per sorridere, per galleggiare
E invece non ha padri, non madri
Ma soltanto un buon motivo per naufragare

Silvina se potesse stare
Silvina se potesse andare
Silvina se potesse ridere e cantare

Silvina con le borse agli occhi
Silvina sono tutti sciocchi
Silvina solo a lei poteva capitare

RIT. Che vita, pazienza la fatica
Se fosse una formica almeno ce l'avrebbe un'amica in più

2012

venerdì 28 settembre 2012

un, deux, trois, quatre, cinq...

Thomas Dutronc, figlio di Francois Hardy. Ha vinto ai Victoires de la Musique nel 2008

The Liminanas, un duo pop. All'orizzonte Stereolab, Velvet Underground, anni Sessanta 

The Liminanas

GiedRè, tipino tutto pepe, un sito internet naif. Divertente, dalla Lituania dove è nata nel 1985. Politicamente scorretta, parla senza remore di prostituzione e pedofilia

Mai Lan, pochissime informazioni. Molto pop 

Mai Lan

Ormande, lui chitarra classica, lei voce e melodica. Struggenti

giovedì 27 settembre 2012

polski folklor


L'ultimo gruppo dell'est che mi aveva colpito tanto erano stati i Caci Vorba. Oggi, per caso, girovagando su Facebook sono, invece, giunto a loro: i DOMOWE MELODIE. Sono in tre, due ragazzi, polistrumentisti e una ragazza, cantante e pianista (molto affascinante!, come è affascinante Regina Spektor?). Su internet non ci sono molte informazioni sul loro conto (anche se hanno quasi 3mila 'mi piace' su fb). Qui ho trovato una mail. Gli ho scritto, chissà mai... Sono polacchi. E il polacco, contro ogni previsione, è un lingua incredibilmente musicale. 


mercoledì 26 settembre 2012

C'erano una volta i Felt e canzoni epiche come "Sunlight Bathed The Golden Glow"


You're trying to fool somebody, but you end up fooling yourself
You read from the "book of the dead" but you don't know what is about
I listened to you now maybe you'll listen to me
You're trying much to hard to make you're world seem like a dream
You're steping out of something
Yeah, You're steping out of line
Stop making a movie of it
Oh it's just my style
Stop sitting around and thinking
You're gonna do no good
I tought you're poetry was sometimes good

You're steping out of something

Sunlight Bathed the Golden Glow
Stop making a movie of it
Stop tellin the things I know
Stop sitting around and thinking
You're gonna do no good
I tought you're poetry was sometimes good

martedì 25 settembre 2012

La pace agreste delle Catskills Mountains

 
"... fra l'accogliente pace agreste delle Catskills Mountains da cui proviene Simone, una vecchia chiesa di Londra, un appartamento di Manhattan e i Dreamland Studios di Woodstock". Il disco felice di Simone Felice.

lee mavers incontra karl wallinger e insieme affrontano argomenti apocalittici


  • di pure Karl
  • dimmi tu
  • bevi
  • bevo
  • già che ci siamo beviamo
  • torniamo live
  • uff
  • faticaccia
  • mica si muore per un po' di musica dal vivo
  • ma l'angoscia da palco dove la metti?
  • ah ah
  • triste apoteosi
  • giuro non lo sapevo
  • cosa?
  • fischia anche l'orecchio
  • già che ci sei porta la macchina dall'elettrauto
  • poi gli dico di farmi la benzina
  • poi ti fai un po' di candeggina
  • sei in trip?
  • trip hop
  • yuppie
  • mi fai sentire The She Goes?
  • mi fai sentire Call Me Up?
  • ma se non l'ho ancora scritta
  • beh, quando la scriverai

lunedì 24 settembre 2012

sangue su sangue


lotta di fantasmi
colabrodo
sentire il colabrodo sente
facce di cane
taglio di luna
taglio di cane
agitano i fantasmi
sotto torchio
impazziti si agitano
la menzogna
inseguendo il cinismo
procuro santi da assassinare alle spalle
ingordigia latente
non latente
affamato di un risotto di sanguisughe
agita il sangue
dentro un paniere
io sono pieno di congetture
quando mi trapano le orecchie e insistono
i fantasmi sono usciti dai loro nidi
possibile che non sappiano?
la notte è lunga e tarda è la notte
il primo che auspica ancora
non sarà degno della mia mensa
riordino le cose e i pensieri
ci vuole anche quello
il filo di arianna
ci vuole anche quello
sangue su sangue
agnello su agnello
pietra su pietra
riepilogo delle stagioni
che razza di lingua parlano?
io non sono ancora vetusto
io sono primo di superficie
la giacca, la prego signorina, si levi la giacca
e mostri al mondo le sue scelleratezze
così staremo tutti più sereni
anche i fantasmi saprebbero
come coltivare in serra i pesci rossi 

Il bolscevismo di Limonov


Nasce nel 1943 in Ucraina. Un tipo strano... Vero nome, Eduard Savenko, poi diviene Limonov. È figlio di un piccolo funzionario cekista. Negli anni '70 propone la lotta armata per spazzare la feccia della società. Definito un “uomo d'azione, malvivente, un palestrato ante litteram e grande bevitore” ha combattuto in Serbia, Abchazia e Moldavia. Nel 1974 vola in USA, nel 1980 in Francia dove raggiunge il successo letterario. Nel 1994 dà vita al Partito Nazional-Bolscevico con l'idea di “salvare una parte dell'eredità bolscevica (quella “patriottica”, opposta alla corrente “cosmopolita”), coniugandola con le più recenti filosofie della Nuova Destra”. Di lì a dieci anni imprigionato con l'accusa di traffico d'armi e attività sovversiva. È autore di oltre venti libri, fra narrativa, saggi politici e raccolte di poesie. “Diario di un fallito” è la sua opera più celebre. Dice di sé: «A me personalmente piace solo scrivere, ma neanche sempre. In generale preferisco non far nulla. Preferisco pensare. Ricordare le poesie. Prendere il sole. Mangiare la carne. Bere il vino. Fare l’amore, oppure organizzare la rivoluzione. Scrivere, magari qualche volta». 

a scuola da Franz Biberkopf


... Berlin Alexanderplatz è il romanzo della grande città, del frastuono del traffico, del concitato pulsare della metropoli. È solo in un contesto del genere che la storia di Franz Biberkopf è concepibile; non solo, diventa addirittura epica ed esemplare...

mercoledì 19 settembre 2012

Il matto


Si chiamava Alessandro Cruto, nato a Piossasco il 24 maggio 1847 e morto a Torino il 15 dicembre 1908. Oggi l'hanno dimenticato tutti, ma è a lui che si deve dire grazie per le lampadine che illuminano le nostre case, le nostre strade e i nostri uffici. Diede, infatti, vita alla sua prima lampadina a incandescenza cinque mesi dopo il traguardo raggiunto da Thomas Edison. Ma Cruto fu comunque il primo a illuminare un treno (il Torino-Aosta), un battello (sul lago di Ginevra) e un ospedale (a Le Havre). Nonostante ciò lo chiamavano tutti “il matto”, perché lavorava di giorno e studiava di notte, con un'idea prevalente: fabbricare diamanti artificiali comprimendo il carbonio ad alta temperatura. Non arrivò mai a realizzare il suo sogno, ma di sicuro ottenne la migliore lampadina dei suoi tempi grazie a filamenti super funzionali derivati dalla deposizione della grafite su un sottile filo di platino.