giovedì 2 febbraio 2012

El Paso de Los Toros, Minitalia, Volo Orio al Serio-Budapest...

108 - El Paso de Los Toros - Milano

109 - Minitalia - Capriate

110 - Volo Orio al Serio - Budapest

Caserma dei carabinieri, Spazio Oberdan, El Beverino Café, Carosello...

104 - Caserma dei carabinieri - Milano

105 - Spazio Oberdan - Milano

106 - El Beverino Café (Brera) - Milano

107 - Centro commerciale Carosello - Carugate

giovedì 26 gennaio 2012

I briganti con la forfora


Il sole a mezzanotte
Giustifica agonie diverse
Erano gli anni Venti
E i pc in bianco e nero
E i cieli rossi e neri
E portaceneri ardimentosi
Gente che fischia da manuale
E si andava al cinema Odeon
A vedere passare i camion
Il palazzo di trenta piani
Come il San Paolo
Può darsi che venga la brina
E dopo la brina le piastrelle azzurre
Su cui posare i nostri benemeriti
Anziché vendere nastri adesivi
Anziché la via Zuretti
E la via Gluck
E il ponte della ferrovia
Dove poi sarebbero arrivati i soldati
Con la divisa da briganti
I briganti con la forfora
E le canzoni di Adriano Celentano
E le non chitarre di Keith Richards

sabato 21 gennaio 2012

Last night I went out with Cheyenne Mize


Ieri sera sono uscito con Cheyenne Mize
Siamo stati al Lumiere
Abbiamo bevuto un paio di birre a testa
E parlato di "massimi sistemi"
Abbiamo cercato di sfiorare con la punta delle dita
Il dito del barista
L'unghia della barista con lo smalto viola
Poi ci siamo sdraiati in mezzo alla strada
Nel piazzale antistante il Madeira
A respirare la nebbia
E a fumare aria
Un modo come l'altro di vivere la giornata
Una giornata estiva
In pieno inverno

Che tradotto fa + o - così:

Last night I went out with Cheyenne Mize
We stayed at the Lumiere
We drank a few beers to head
It spoke of "great systems"
We tried to touch the tips of fingers
The bartender's finger
The nail enamel of the bartender with purple
Then we lay down in the street
In front of the Madeira
To breathe in the mist
And air to smoke
One way to live like the other day
A summer day
In mid-winter

sabato 14 gennaio 2012

Senza retorica: "Elettricità"


È il 1772 quando l'imperatrice d'Austria Maria Teresa offre una dote alla signorina Anna Maria Villa, fra le più povere paesane di Agrate. In questo modo la ragazza ha l'opportunità di sposarsi come tutte le sue amiche e coetanee. Il futuro sposo, venendo a sapere di questa gentile opera di carità, è mosso da un impeto d'amore che lo porta a redigere una lettera destinata all'amata. In essa rivela tutto se stesso, come non gli è mai capitato di fare, benché lo scarso livello d'istruzione gli impedisca di usare lemmi particolarmente ricercati. Ma l'erudizione non fa rima con amore, e dunque quel che conta è l'onestà e il coraggio di proporsi nudamente, proprio ciò che fa il giovane innamorato, limitandosi ad assimilare il suo stato d'animo a un fenomeno che ancora non si comprende, ma pare così straordinario: l'elettricità. Sviluppa così una specie di filastrocca, che una sera calda e afosa, infila sotto la porta di Anna. Le indagini storiche non ci offrono molti spunti in più sulla vicenda, né ci dicono dove abitassero i due Renzo e Lucia, tuttavia siamo riusciti a impossessarci della lettera originale composta dal futuro sposo. Eccola qui:

ELETTRICITÀ

Ti amo per quello che dici e per quello che fai
Ti amo per tutti i discorsi che sai intrattenere
Ti amo se piove e la pioggia ci bagna fin qui
Ma tanto è venerdì, va bene anche così

Ti amo ogni giorno che passa, ogni giorno di più
Ti amo e i tuoi occhi rispondono come una lucciola
Ti amo per quello che sembra, per quello che è
Ma ancora insieme a te, per sempre accanto a te

RIT: E amarti è come camminare sulle nuvole
È un sogno che si riconferma ad ogni brivido
E amarti non è mai abbastanza
È un complimento, è un'assonanza con l'elettricità

Ti amo per come convivi col ligio dovere
Ti amo vederti passare qui tutte le sere
Ti amo sorpresa dal gioco dell'intimità
Che bell'effetto che fa, chissà cosa accadrà   

Ti amo perché sei la sola che mi ha impreziosito
Ti amo perché a questo punto si chiama infinito  
Ti amo perché la domenica è un giorno speciale
E sembra sempre Natale, e arriva un altro Natale

RIT: E amarti è come camminare sulle nuvole
È un sogno che si riconferma ad ogni brivido
E amarti non è mai abbastanza
È un complimento, è un'assonanza con l'elettricità

Ti amo per come gestisci i tuoi giorni migliori
Ti amo per come ti donano certi colori
Ti amo e son serio se dico che ti sposerò
Un giorno o l'altro non so, un giorno o l'altro però

Ti amo col senno di chi non possiede che te
Ti amo convinto che al mondo di più non ce n'è
Ti amo e nemmeno un portento ci separerà
È questa vita che va, la bella vita che va

RIT: E amarti è come camminare sulle nuvole
È un sogno che si riconferma ad ogni brivido
E amarti non è mai abbastanza
È un complimento, è un'assonanza con l'elettricità

2012

lunedì 9 gennaio 2012

Al cospetto dei Caci Vorba

L'ultimo disco
Caci Vorba - polonia - ucraina - gitani - balcani - carpazi - BRACSA - bouzouki - cobza - medio oriente - balcan twist - europa dell'est - matrimoni dell'europa dell'est - Caci Vorba 

Il primo disco

venerdì 6 gennaio 2012

Piccolezze incomplete

5000
3000
4500
75 minuti
37 secondi
45°C
Tot atmosfere
La crisi del settimo anno
Seno
Coseno
Cotangente
Cioccolato Galak
Piccolezze incomplete

lunedì 2 gennaio 2012

Leopardato


Era salito in cima alla montagna
E s'era messo a rimirare il cielo
E s'era messo a recitare una assurda poesia
Che faceva più o meno così:

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.

martedì 27 dicembre 2011

Il barbecue di Sebastien Tellier



Ok
Ho glorificato Dio
E adesso?
Piango miseria
Viva la repubblica
Sebastien Tellier
Ha appena comprato un nuovo barbecue
Sai che si fa col barbecue?
Per esempio si inseguono le libellule
Ci sono parecchie specie di libellule al mondo
Alcune con gli occhi che non vedono
Altre con gli occhi che fanno bistecche
Il fante di denari
L'hai giocato?
L'hai pescato?
L'hai condiviso?

lunedì 26 dicembre 2011

Senza retorica: "Un elettricista fuori moda"


Alba e tramonto
Di pensieri e parole
Come un buontempone
Alla ricerca del ghigno perduto
O di un se stesso caduto
Il primo del mese
Per le belle guance di una Rosalia
Venuta dal Sud
Compagna di merende
E tante altre elucubrazioni
Nella testa parecchi misteri 
Compresi i suoi capelli neri
Più o meno tranquilli
Eppure quello
Il più assurdo
Il più anormale
Di voler andare al mare
Non per vedere il mare
Ma per sentire
Come recitano le campane della riviera
Ché possono suonare così forte
Da stordire anche un sordo
Di quella volta che la notte sembrava agonizzare
Per inseguire una chimera
La sua chimera
La preziosa chimera del sacrestano
Sacre chi?
Eppure il sacrestano è un mestiere nobile
Un mestiere che si confà
A chi sa leggere il destino delle persone
Non un azzeccagarbugli, no di certo
Ma un uomo, immensamente tale
Con la convinzione di riuscire un giorno
Ad assaporare la polvere delle stelle
Come se negli astri ci fosse realmente polvere
Ma non una polvere qualsiasi
Bensì la polvere del creato
Quella che c'era anche prima di ogni prima
E che domani ci sarà ancora
Per ovvietà e costume
Sicché i traguardi dell'economia
Non lo interessavano da farlo incanutire
Lui era una specie di artigiano
Un elettricista fuori moda
Affascinato dalle allegorie
Ma non di certo dagli algoritmi
Spalleggiando chiunque se necessario
Pur a costo di finire
Con le chiappe abbrustolite
Fra commensali privi di ogni carisma
Assiepati intorno a un cenacolo disadorno
Il topino che regnava con lui
A sua insaputa
Recitava preghiere apocrife
Creando per la casa
Un'atmosfera perennemente natalizia
Ottocentesca, giammai vituperevole
E quando lo andavano a trovare
Lo trovavano perdutamente assopito
Un ago e un filo per rammendare
Cristalli di esistenza
Il ghiaccio delle strade
Falsificava il suo avvenire
Circoscrivendo parafrasi di sogni
Metafore e altre quisquilie
Non gli mancava, però, la fantasia
Benché avesse qualche problema con la fotosintesi
Commettendo suo malgrado l'errore
Di non adoprarsi al genio della Divina Commedia
Credendola un gioco per ragazzini
Se solo avesse saputo di Dante
Del suo vaticinare
Se lo sarebbe potuto fare amico
E poi chissà che favole sarebbero sorte dai loro incontri
Ma non a tutti purtroppo
È consentito di tracciare rette perfette
Non a tutti è dedicata la penitenza
Così, dunque, sono andate le cose
Il resto chiacchiera nel vento
Al sommo maestrale
Che ancora oggi, come ieri
Punta al mare

2011