Si
chiamava Alessandro Cruto, nato a Piossasco il 24 maggio 1847 e morto
a Torino il 15 dicembre 1908. Oggi l'hanno dimenticato tutti, ma è a
lui che si deve dire grazie per le lampadine che illuminano le nostre
case, le nostre strade e i nostri uffici. Diede, infatti, vita alla
sua prima lampadina a incandescenza cinque mesi dopo il traguardo
raggiunto da Thomas Edison. Ma Cruto fu comunque il primo a
illuminare un treno (il Torino-Aosta), un battello (sul lago di
Ginevra) e un ospedale (a Le Havre). Nonostante ciò lo chiamavano
tutti “il matto”, perché lavorava di giorno e studiava di notte,
con un'idea prevalente: fabbricare diamanti artificiali comprimendo
il carbonio ad alta temperatura. Non arrivò mai a realizzare il suo
sogno, ma di sicuro ottenne la migliore lampadina dei suoi tempi
grazie a filamenti super funzionali derivati dalla deposizione della
grafite su un sottile filo di platino.
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