lunedì 30 dicembre 2013

L'universo di Cigdem

OBC, tredicesima puntata: La nuova regina del rebetiko


I Promessi Sposi # 10 - Il matrimonio fra Renzo e Lucia


IL MATRIMONIO FRA RENZO E LUCIA

Il matrimonio si farà
Il matrimonio c'è già stato
Nessuno più l'avrebbe detto
Né tantomeno immaginato

Così ha deciso don Abbondio
Volere della provvidenza
In bergamasca c'è un sorriso
E a nulla serve l'arroganza

Il matrimonio si farà
Nessuno più dovrà temere
La prepotenza della Spagna
Di don Rodrigo, il suo potere

E lei la prima ad arrivare
Con l'aria dolce di Lucia
Con la sua stessa convinzione
E del buon Renzo l'allegria

Il matrimonio si farà
Festeggeranno per le piazze
Da Pescarenico a Liscate
Uomini di tutte le razze

C'era una volta un manoscritto
Trovato come e chissà dove
Un artificio trasformato
In una storia che commuove

Il matrimonio si farà
Il matrimonio c'è già stato
Nessuno più l'avrebbe detto
Né tantomeno immaginato

2013 

sabato 21 dicembre 2013

piedi uniti

la compostezza della signora, dei suoi piedi, la specularità dei sacchetti, il mosso e la città più viva che mai. da qualche parte zona via Padova


giovedì 19 dicembre 2013

I Promessi Sposi # 9 - La fine di don Rodrigo


LA FINE DI DON RODRIGO

Calda la sera di fine agosto
Di straviziare non è mai sazio
Ride anche il Griso sempre disposto
A soddisfare qualunque dazio

Il conte Attilio, povero idiota
Ridicolmente commemorato
Ma camminando, certo, la nota
Una stanchezza senza peccato

RIT. Don Rodrigo, ammalato, condannato per l'eternità
Don Rodrigo, l'appestato, chi lo salverà

Giungono a casa, Griso, la luce
Pessima cera signor padrone
Non ci pensare, lo si deduce
Colpa del vino e della stagione

La buonanotte si raccomanda
Ma sono sogni brutti e arruffati
Nella gran chiesa Morfeo comanda
Frate Cristoforo e corpi straziati

RIT. Don Rodrigo, ammalato, condannato per l'eternità
Don Rodrigo, l'appestato, chi lo salverà

Fianco sinistro, quanto dolore
Presto delirio e disperazione
Non un chirurgo, non un dottore
Quel che si vede è proprio un bubbone

Morte e terrore, odio e disgusto
Ma don Rodrigo continua a sperare
Griso, mio fido, impavido e giusto
Torno, guarisco e ti donerò il mare

RIT. Don Rodrigo, ammalato, condannato per l'eternità
Don Rodrigo, l'appestato, chi lo salverà

Solo un po’ d'acqua, ti prego, fai presto
Le forze mi stanno già abbandonando
Meglio di no, capirete il mio gesto
Mali bisbetici, vado curando

Stelle e pianeti, difficile dirlo
Non è Biondino e nemmeno Carlotto
Sono manatti non per benedirlo
Praticamente un infame complotto

RIT. Don Rodrigo, ammalato, condannato per l'eternità
Don Rodrigo, l'appestato, chi lo salverà

Per don Rodrigo è questione di ore
Non c'è più tempo per contrattaccare
Triste la fine di chi solo muore
Senza aver mai cominciato ad amare

2013 

I Promessi Sposi # 8 - L'astrologia per don Ferrante


L’ASTROLOGIA PER DON FERRANTE

Segno di fuoco, coraggio e avventura
Di questo e altro anche Renzo è dotato
Da buon leone di nulla ha paura
Ma è col buonsenso che Dio l’ha creato
Giovane, semplice e senza pretese
Luna in bilancia, agosto il suo mese

Meticolosa, precisa, indulgente
Per don Abbondio è la serva ideale
Vergine pura, da lui dipendente
                      Fondamentali contegno e morale                     
Farle l’oroscopo non è scontato
Diavolo, testa dell’inginocchiato

Frate Cristoforo è il più equilibrato
Semplicemente fa parte del segno
Della bilancia, così moderato
Senz’altro del paradiso il più degno
Con l’ascendente gemelli che spiega
La sua natura di grande stratega

Dalle effemeridi posso capire
Quello che il Griso potrebbe inventare
Non un regalo, ma il triste colpire
Di un pungiglione che può anche ammazzare
Dello scorpione d’altronde s’intenda
Anche l'azione più assurda e tremenda

Del sagittario felice, entusiasta
Potrei distinguere intuito e amore
Contradditorio quel tanto che basta
Giove governa, l’azzurro il colore
Tipico segno di suore confuse
Nate per essere tutt’altro che illuse

L’Innominato lo dice anche il nome
Non nominarlo un po’ a tutti conviene
Del capricorno, per quanto, per come
Testa più dura di mille catene
Introspezione però che conduce
Anche nel buio a trovare la luce

Per l’amicizia darebbe ogni cosa
Ma senza amore è impossibile stare
Segno l’acquario di intrepida sposa
Lucia Mondella sta per convolare
Stile, eleganza, ma un po’ permalosa
Comunque onesta, gentile e affettuosa

Pesce fuor d’acqua, talvolta sebbene
Sappia anche lui rispettare la croce
Lodi al mattino, poi vespri e novene 
Forse più attento ad un piatto che scuoce
Pesci nel segno di Giove e Nettuno
Per don Abbondio chiunque e nessuno

C’è poi l’ariete che gioca col fuoco
Ma all’occorrenza anche attento e leale
Non è da tutti, né cosa da poco
Dare consigli da confessionale
Come l’Agnese che mai si dispera
Benché la vita è fin troppo severa

Quanto alla Spagna è fin troppo crudele
Rabbia, cinismo, ricchezza e potere
Dallo zodiaco a Pasqua e Natale
Non un accenno ad acquasantiere
Segno del toro, smeraldo, ossidiana
Per Don Rodrigo speranza assai vana

Spirito libero, a volte imbroglione
Fantasticare è pur sempre un piacere
Meglio coi forti che con la ragione  
Pronto l’Azzeccagarbugli "ostelliere"
Quasi un gemelli per antonomasia
Fiori di zucca, melissa ed eufrasia

Prodigo come Gesù fra i lebbrosi
Caritatevole per ogni dove
Col cardinale chiunque si sposi
Può star tranquillo qualcosa si smuove
Segno del cancro, gentile e amoroso
Luna governa il suo lato lagnoso

2013 

I Promessi Sposi # 7 - Il rapimento di Lucia


IL RAPIMENTO DI LUCIA

Il castello dell'Innominato
E' in un luogo piuttosto isolato
Solo alcuni ci sanno arrivare
Don Rodrigo è fra i pochi a salpare

Con il Griso per chiedere aiuto
Per soccorrere un sogno perduto
Basta poco per venirne a capo
Con il Nibbio è fin troppo scontato

C'è Gertrude che fa al caso loro
Ed Egidio, la prego, la imploro
Un giochetto per sciocchi bambini
C'è da correre dai cappuccini

Ma le strade di Monza non sono
Tanto meglio un feroce abbandono
C'è chi passa con aria indulgente
Solo per imbrogliare la gente

RIT. Alla mamma di Lucia, l'hanno i Bravi portata via
Alla mamma di Gesù, santa madre pensaci tu
Alla mamma di Lucia, l'hanno i ladri portata via
Alla mamma di Gesù, per fortuna che ci sei tu

Come chiedere un'informazione
Senza limiti, né cognizione
Mi saprebbe indicare la via
Per un posto chiamato allegria

Posso dirle per dove e per come
Ma dimentichi presto il mio nome
Non mi chieda nemmeno chi sono
Mi capisca, le chiedo perdono

Figuriamoci il Nibbio accigliato
Per la vita la afferra beato
Con un colpo di reni e follia
In carrozza la portano via

Il terrore, la morte, il disgusto
Per un mondo terribile e ingiusto
No che non le faremo del male
Tornerà alla sua vita normale

RIT. Alla mamma di Lucia, l'hanno i Bravi portata via
Alla mamma di Gesù, santa madre pensaci tu
Alla mamma di Lucia, l'hanno i ladri portata via
Alla mamma di Gesù, per fortuna che ci sei tu

Chi può crederlo, neanche per sogno
Dio sapesse quanto ne ho bisogno
Di pregare e provare a scappare
Non c'è modo di testimoniare

Quanto lunga sarà l'agonia
Chi può dirmelo oh santa Maria
Controcanto degli anni a venire
Sento solo che sto per svenire

Quattro ore di viaggio serrato
All'arrivo dall'Innominato
C'è una vecchia disposta a cambiare
Non sapendo che pesci pigliare

Un destino che pare segnato
Ma è in subbuglio l'Innominato
C'è qualcosa che ottunde il suo cuore
Qualche cosa che assomiglia all'amore

RIT. Alla mamma di Lucia, l'hanno i Bravi portata via
Alla mamma di Gesù, santa madre pensaci tu
Alla mamma di Lucia, l'hanno i ladri portata via
Alla mamma di Gesù, per fortuna che ci sei tu

2013 

I Promessi Sposi # 6 - I turbamenti di Gertrude


I TURBAMENTI DI GERTRUDE

Sei soltanto una ragazzina
Non vestirti da principessa
E' già ora di andare a messa
Affrettiamoci Gertrudina

Sogni d'oro nel dormitorio
Pranzi e cene da gran badessa
Molto meglio che una contessa
Crocefissi di argento e avorio

RIT. E mi chiameran così, e mi chiameranno suora
E mi chiameran con forza, ecco la monaca di Monza

Ma nessuno mi può obbligare
Né mio padre che è un gentiluomo
Milanese ancor più del duomo
Sarò figlia del mio pensare

Al momento mi può andar bene
Ma domani non l'assicuro
Delle prediche non mi curo
Risparmiatemi altre pene

RIT. E mi chiameran così, e mi chiameranno suora
E mi chiameran con forza, ecco la monaca di Monza

Otto anni nel monastero
Per un mese fra i famigliari
Ma son tutti così contrari
Non è solo mio padre austero

Nel mio cuore per nulla lieto
Vorrei tanto partecipare
Quando arrivano a salutare
Mi nascondono in gran segreto

RIT. E mi chiameran così, e mi chiameranno suora
E mi chiameran con forza, ecco la monaca di Monza

Forse al paggio che mi capisce
Potrei scrivere qualche cosa
Nonché usar la parola sposa
Ma il mio animo già intristisce

Perdonatemi mio signore
Finalmente son rinsavita
Nelle mani sue è la mia vita
Non le arrecherò disonore

RIT. E mi chiameran così, e mi chiameranno suora
E mi chiameran con forza, ecco la monaca di Monza

La carrozza sta per partire
Tutto è pronto per l'indomani
Malinconici anche i cani
Non c'è più niente da capire

Al vicario una sviolinata
Tanto vale ricominciare
E far finta di amare in mare
Benché al mare non son mai stata

RIT. E mi chiameran così, e mi chiameranno suora
E mi chiameran con forza, ecco la monaca di Monza

 2013 

I Promessi Sposi # 5 - L'addio di Lucia


L’ADDIO DI LUCIA

Addio
È una parola inopportuna
Addio
È una parola tanto bella
Addio
È una parola così magica

Addio
È una parola da dimenticare
È il presupposto per ricominciare
È una domanda per amor del cielo
È un surrogato della libertà
È un surrogato della libertà

Addio
L’ho sempre detto che ti amo anch’io
L’ho sempre detto che ti amo ancora
Ma non sarebbe bello come allora

Addio
Figli illegittimi dell’innocenza
Perché in amore ci vuole prudenza
Perché in amore ci vuole pazienza
Perché l’amore non basta mai
Perché l’amore non basta mai

Addio
Se don Rodrigo non ci fosse stato
Se don Rodrigo non mi avesse amato
Se qualche stella avesse preso spunto
Da un arcobaleno o dal canto di un uomo, nato
Semplicemente innamorato
Semplicemente innamorato

Agnese
È così caro il prezzo da pagare
La vecchia chiesa con il campanile
Laddove sono nata e il cortile

Addio
Non c’è risposta che mi possa dare
C’è il barcaiolo già da salutare
E forse un solo modo per sperare

Ma non è dirsi addio   
Bensì misericordia del buon Dio

2013 

Di fronte alla gelateria

Ho scattato questa foto un paio d'anni fa, su per giù, di fronte alla gelateria Fiocco di panna, in via Matteotti. Ritrae due anziani intenti a discorrere fra loro. Mi piace perché sono del tutto inconsapevoli dell'obiettivo che li sta riprendendo. E nell'inconsapevolezza regalano il meglio di loro stessi: autocompiacimento? Rassegnazione? Genuinità?



mercoledì 18 dicembre 2013

I Promessi Sposi # 4: La fuga di Renzo


LA FUGA DI RENZO

Cenere, fumo, è in subbuglio Milano
Di questi tempi non è così strano
Piazza del Duomo, ormai Milleseicento
Donne e soldati coperti d'argento

Son gabellini, o spagnoli, o chissà
Meglio sparire al più presto da qua
Dal lazzaretto o da Porta orientale
Bergamo, certo, il rifugio ideale

Quante cascine, e villaggi perduti
Sembrano agnelli dal cielo caduti
Chiedere, meglio, che andare a fortuna
Quella signora che ammicca alla luna

Siete fuor strada, signore, di là
Per Gorgonzola mi ringrazierà
Eccolo, intanto, un bicchiere di vino
Buono anche il pane e questo stracchino

Quanti pericoli, ma all'osteria
Prossima tappa, Liscate e poi via
Scivola l'Adda, ma dove chissà
Poche le miglia dalla libertà

Scoccano, intanto, le sei di sera
Qualche viandante ma non una vera
Dimostrazione di affetto sincero
Tanti i colori più belli del nero

Vento che soffia, notte che arriva
Cani che abbaiano alla deriva
Ma non è un ladro, né un malavitoso
Sarà di certo un inverno pietoso

Alberi sparsi, marruche e quercioli
Non è mai bello viaggiare da soli
Troppi fantasmi di santi e dannati
Quelli soltanto finiti ammazzati

Eppur si sente qualcosa di strano
Sembra il rumore di un fiume lontano
Ci si potrebbe scommettere ancora
Avrà il sorriso la prossima aurora

E adesso un bel sonno ristoratore
C'è la capanna di qualche pastore
Tutti lo dicono serve pazienza
E al resto ci pensa la provvidenza

Sarà domani un mattino speciale
E saran sogni anche senza il guanciale
Vi prego non me la portate via
E' tanto dolce… il suo nome è Lucia

2013

I Promessi Sposi # 3: La storia di fra Cristoforo


LA STORIA DI FRA CRISTOFORO

È Lodovico di padre mercante
Unico figlio di un dio benestante
Tante ricchezze da farne peccato
Nobile sì, ma ridente e beato

Ma basta poco per fare e disfare
Come un mattino da dimenticare
Con Lodovico c’è il servo fedele
Pronto è Cristoforo, alziamo le vele

Spregiudicato e contorto il signore
Pure pretende di avere l’onore
Di comandare e non cedere il passo
La folla intanto, cos’è sto fracasso

Rabbia, pudore, non dar precedenza
Meglio sarebbe chiamarla imprudenza
C’è chi vorrebbe sfidarlo a duello
Non gli rimane, a 'sto punto, che quello

Fuori la spada, siam pronti a lottare
C’è chi purtroppo non sa ragionare
Son Lodovico, non sono un bambino
Non trasformatemi in un assassino

Colpi che sferrano al cielo e alle stelle
Macchie di sangue, si rischia la pelle
Sangue che cola, ne va della vita
Non c’è speranza, né via di uscita

Con Lodovico già messo alle strette
Geme anche il vento che inverno temette
Ma c’è Cristoforo, amico speciale
Pronto a coprirlo dal colpo mortale

Crolla in un lago di sangue l’amico
Meglio farebbe a scappare il nemico
Non c’è futuro che basti alla spada
Non conveniva sbarrargli la strada

Ma Lodovico è tutt’altro che fiero
Ci son domande più buie del nero
Non solo frasi da stigmatizzare
Senza saperlo sta già per cambiare

Coscienza dice, buon cuore comanda
E sarà quella la sola domanda
Non sarà il canto di un ricco magnate
Ma solo quello di un umile frate

2013 

I Promessi Sposi # 2: Renzo dall'Azzecca-garbugli


RENZO DALL'AZZECCA-GARBUGLI

Io son venuta al mondo
Ben prima di voialtri
Per quanto belli e scaltri
Voi date retta a me

L'Agnese non si sbaglia
A Lecco c'è un dottore
L'Azzecca-garbugliere
Più comico che c'è

L'idea che ci voleva
Ci vado di filata
Con questa sua trovata
Più semplice sarà

Ma non a mani vuote
Qualcosa da mangiare
Conviene contrattare
Ci vuole abilità

La carne di cappone
Portagliene quattro
Ma non quarantaquattro
Giustizia fai da te

Dall'aia non passare
Ci son troppi bambini
Megere e contadini
Cavallerizzi e re

Buongiorno mia cortese
La serva del dottore
Scorbutico sentore
Dell'alta società

Li prendo io i capponi
Lei su, si faccia avanti
E' lui, ce l'ha davanti
Con lui si sfogherà

Figliolo dica pure
Non faccia complimenti
Conosco i miei clienti
Si lasci andare un po’

Son vecchio del mestiere
So fare tante cose
E' questo il mio paese
Non la deluderò

Vorrei saper dottore
Se è lecito o reato
E un prete minacciato
Sposarci non potrà

Ha già capito tutto
Non ha capito niente
La prego gentilmente
Ripartirei da qua

Io non il farabutto
E' a me che me l'han fatta
Terribile disfatta
Della mia dignità

E' stato don Rodrigo
Che il prete ha minacciato
E che finirà ammazzato
Se non gli ubbidirà

L'Azzecca-garbugliere
Impreparato al peggio
Rinuncia al suo fraseggio
Non vuol sentirne più

Ridategli i capponi
Comanda alla signora
Lo spinge e disonora
Vigliacca gioventù

E a Renzo non rimane
Che andarsene e inveire
Perduto è l'avvenire
Di lui che ne sarà

Chi spiegherà alle donne
L'inutile morale
E che un forte temporale
Fra poco scoppierà

2013