domenica 28 ottobre 2012

con nicole velna



ho trovato una svastica
bruciata davanti ai pantaloni
la cera colava e l'olio colava
la svastica in mezzo al naso
figure di merendine motta
il primo che parlava di svastiche
era un comunista di copenaghen
aveva sete e moriva di sete
oggi pregava sua automobile
e canticchiava un pezzo di robyn hitchcock  

venerdì 26 ottobre 2012

cambio vestiti


grigio l'asfalto di via madonnina
ride di complicità truffaldina
ridono gli alberi, calano i boschi
oggi distese di prati un po' foschi
fabi, la peggy di mamme bambina
pronta la bici si corre in cantina
pronta la bici si corre di là
m'ama non m'ama di sere in città

Il fotografo di Auschwitz


Fece quasi 40mila scatti dei prigionieri ebrei che arrivavano nel lager. Al termine della guerra riuscì a salvare la sua documentazione che servì come prova al processo di Norimberga: i nazisti gli ordinarono di bruciare tutto, ma lui si oppose e alla fine, pur rischiando la vita, riuscì a cavarsela. Il Ritrattista dell'Olocausto, così venne battezzato, si chiamava Wilhelm Brasse. Aveva il padre austriaco e la madre polacca. Ma lui si sentì sempre e solo polacco, essendo peraltro nato a Zywiec nel 1917. Nel 1939, con l'attacco nazista-sovietico, Wilhelm fu catturato dalla Gestapo, rifiutò di giurare fedeltà a Hitler e fuggì per unirsi all'Armia Krajowa, l'esercito partigiano. Fu di nuovo catturato e divenne la matricola 3444 di Auschwitz. Lo salvò la sua professione: fotografo. I nazisti lo obbligarono a ritrarre tutti coloro che erano destinati al “patibolo”, le cavie sezionate vive da Mengele, i bimbi scheletrici e i primi condannati alle docce del Zyklone-B. Immagini che lo perseguiteranno per tutta la vita: «Per tutto il dopoguerra tentai invano di ricominciare da fotografo una vita normale. Ogni volta, nel mirino, mi apparivano quei volti giovani e belli, ragazzi, anziani, fanciulle da registrare subito prima che finissero...».

domenica 21 ottobre 2012

Senza retorica: "Buon Natale"


BUON NATALE

Buon Natale a tutti voi
Buon Natale amici miei
Buonanotte e sogni d'or
Sta arrivando il Salvator

Happy Christmas, Bon Noel
Meri Kirihimete
Forte suonan le campan
Cornamuse e din don dan

Se la neve scenderà
Nella notte di Natal
Gli occhi del bambin Gesù
Brilleranno ancor di più

Nella notte che verrà
Figlia della santità
Un regalo incarterò
E con un bacio arriverò

L'asinello con chi sta
Potrei metterlo anche qua
Fra le foglie di bambù
Giallo, rosso, verde e blu

Buon Natale a tutti voi
Buon Natale amici miei
Buonanotte e sogni d'or
Sta arrivando il Salvator

2010

In effetti è un pò presto per Natale, ma questa canzone l'ho scritta un paio di anni fa e non l'ho mai postata. Lo faccio ora: come ogni buon repertorio che si rispetti, un brano sul 25 dicembre non poteva mancare... Non mi siano, però, ostili i supercritici: di fatto, nasce come una canzone per bimbi! Girandone per casa parecchi...  

martedì 16 ottobre 2012

Il primo bohemian

 
Henry Murger era un autodidatta, figlio di un sarto; perse la mamma in giovane età e crebbe in strada, “buona nutrice che si è sostituita all'alma mater per riparare alle ingiustizie del destino”, secondo le parole di Montorgueil. Nonostante non avesse compiuto studi classici, fosse totalmente ignorante in latino e la sua indigenza culturale evidente a chiunque, e dopo aver sognato di diventare pittore e poi poeta, si dedicò seriamente alla prosa e al feuilleton, prendendo come fonte di ispirazione la propria vita. E cominciò una gavetta miseramente retribuita presso giornali di serie b, fino all'incontro con Champfleury, che lo introdusse al “Corsaire-Satan” e a “L'Artiste”. Sul primo pubblicò le sue prime storie dal 1845 al 1849, dando poi alla luce il suo unico e immortale testo, “Scènes de la bohème”. Conobbe artisti come Courbet e Baudelaire che contribuirono alla sua formazione. Morì a soli 39 anni, in un ospizio, ma la sua opera ispirò la "Bohème" di Puccini e numerose prove cinematografiche, fra cui quella di Aki Kaurismaki del 1992.

lunedì 15 ottobre 2012

casa del '28, bici dell'86


bicicletta
retta sbagliata
macché
giustapposta
oltremisura
carica di esperienza
impazzita
anno 1986
giocatori di ping-pong

sabato 13 ottobre 2012

la banlieue de Cendrars



cercando celine, sono finito a cendrars. ecco un passaggio che si svela da solo… l'inizio dell'estate era stupendo. passavo la maggior parte dei giorni con la mia innamorata, tutti e due sdraiati tra l'erba della scarpata sulla sponda del canale dell'ourcq, non pensando a niente di male, tranne che a carezzarci le orecchie con lunghi fili d'erba, a contare, con le teste all'indietro, i miliardi di foglie dei pioppi, e ad amarci come le coccinelle del Signore, le teste guancia a guancia, le gote in fiamme, soffiando sui punti neri delle coccinelle per far volare via le deliziose bestiole e vederle venire a posarsi di nuovo sulle nostre mani, ad ali spiegate e correrci sulla punta delle dita come gocce di sangue in un raggio di luce. a volte ci prendevamo per il collo e ci baciavamo fino a restare senza fiato

martedì 9 ottobre 2012

Caffé improvvisato



Fnac di Milano
Prossima alla chiusura
Un giorno di ottobre
Violante Placido
Pantaloni marroncino
Alta più delle aspettative
Braccia grosse
Più delle aspettative
Non incinta
Prima volta Dente, niente
Seconda volta, bacio
Frugale
Scontato
Fondamentalmente non si cagano
Dente è magro
Più delle aspettative
Barbuto e spettinato come si conviene
16.15, si abbassano le luci
La sala(non)trema
Stefano Gilardino?
(Giornalista e caporedattore di Onstage?)
Arriva Alessandro Grazian
Andrea Russo
Davide Ferrari
Spregiudicato
Io sarei già svenuto
"Per erosione divento nebbia", dice
Così dice Grazian
Si è ritirato per un mese
Così dice
E ha scritto musica giorno e notte
Parla di "codice linguistico"
Ed "estetica musicale"
Ho sonno
Me ne vado
Con la Violante
A bere un caffè 

friends

 

pocco
ricco
tacco
vecco
stecco
nacco
bacco
gicco
ficco
tocco
riddo
stocco
licco
micio
micio
mici
macio
streptomicina
amici di ieri

mercoledì 3 ottobre 2012

from Saint Petersburg


Vengono da San Pietroburgo, motivo sufficiente a renderli assai interessanti. Sono gli Otava yo. Si cimentano perlopiù in brani di folk russo ereditati dalla cultura popolare. Hanno suonato spesso per l'Europa, esibendosi in Austria, Slovacchia, Portogallo e Olanda. Sono in sei. Il capo sembrerebbe Alexey Belkin, vocalist e poli strumentista. Da tenere d''occhio. 

martedì 2 ottobre 2012

+ o -

 
OMG
OGM
Oppure niente
Stile di nerboruti
Fiacca
BINGO
BONGO
Stillicidio
Paternale
Ossimori
E ossibuchi
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